Per gli orfani di Boksic anche la difesa a rischio

Per gli orfani di Boksic anche la difesa a rischio |— ^ —1 Per gli orfani di Boksic anche la difesa a rischio L* PARIGI EUROPA, finalmente, è una. Lo si nota dai dettagli: da Orly al centro la metropolitana si è inceppata cinque volte e ha impiegato il doppio di quanto era previsto; i ragazzini, nell'Ile de France, sono rimasti fuori dalle scuole per lo sciopero improvviso degli insegnanti; al Louvre hanno rubato un Corot, gli alberghi hanno triplicato i prezzi nell'attesa dei Mondiali, come accadrà a Roma sotto il Giubileo, e nelle botteghe è un fiorire di magliette taroccate. Non si compra in Euro ma sembra già di stare in famiglia, perdipiù con l'immanenza del tifoso Mortadella e l'imminenza di Lazio-Inter che ai francesi interessa quanto un disco di jazz a un sordo ma diventa, nella cornice del Parco dei Principi, una partita europea. Per il primo anno la coppa Uefa si aggiudica in una soluzione unica e ci sono arrivate le due italiane che hanno conteso alla Juve lo scudetto, per cui si conferma che le Coppe rispecchiano i valori del campionato più duro del mondo. Finale unica, fioriscono due scuole di pensiero. Eriksson è con quelli che l'approvano, perché è più spettacolare e non si lega ai calcoli sui gol segnati o no in trasferta. Simoni la contesta: a suo avviso prima c'erano più garanzie che la Coppa finisse nelle mani del più forte, ora può decidere un episodio fortunato, magari un rigore non concesso a Ronaldo o una palla non vista in rete. Se siamo diventati un solo Paese con la Spagna, pure l'arbitro Lopez Nieto si assoggetta agli abbagli di Rodomonti e Ceccarini. La sindrome della fregatura Nerazzuin formsenza Btra i bianassenzeBasterà Cagu ! I CeccE La urri più ma, ma ergomi; cocelesti pesanti Casiraghi? si è impossessata del vecchio e cauto Simoni: è arrivato a un passo da tutto e potrebbe non raccogliere niente se non l'ingresso come seconda italiana in Champions League (mentre la Lazio è già sicura in Coppa delle Coppe e dunque qualcosa ha vinto). L'antipatia dell'Inter per la finale unica ha anche una ragione tecnica. Il campionato dimostra che i nerazzurri ora stanno meglio degli avversari. Dunque il momento è favorevole. Di qui la paura di Simoni che per una notte si ribalti il pronostico: del resto l'Inter, in questa edizione della Coppa, è stata maestra di autolesionismo, sbagliando partite impossibili alle quali rimediava nel ritorno. Qui non avrà appelli. Manca Bergomi nel cuore della difesa, lo Zio ha dato forfait nell'ultimo allenamento e immaginiamo con quali turbamenti. Gioca Fresi, auguri. La Lazio sta peggio. Da quando è finito Boksic, il potenziale d'attacco si è ridotto, Casiraghi cercherà un commiato vincente però non sempre volere è potere. Il lato debole è sulla destra, dove sta Grandoni: Eriksson non ha più alternative. Da quella parte immaginiamo che l'Inter affonderà i colpi, Ronaldo (che può vincere la seconda Coppa europea in due. anni, dopo la Coppa delle Coppe con il Barcellona) può trovare la risposta a Moggi sul fatto che gioca sia con la testa che con i piedi. Si comincia alle 20,45, si può finire nei supplementari con il Golden gol, la rete spazzatutto: l'Uefa la considera una mostruosità ma continua ad applicarla. Anche questa è la nuova Europa. Marco Ansaldo do | Nerazzurri più in forma, ma senza Bergomi; tra i biancocelesti assenze pesanti Basterà Casiraghi?

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