Accoltellata all'Università

Accoltellata all'Università Fermato l'aggressore, è un suo compagno di studi al Politecnico: la perseguitava da mesi Accoltellata all'Università Milano, ragazza ferita per un amore deluso MILANO. La vedeva sempre, era la sua ossessione. A Melzo dove abitavano, al Politecnico dove sono iscritti tutti e due al secondo anno di Ingegneria elettronica. La vedeva anche a lezione, Informatica 2, aula Cg3. Dove ieri alle 13, all'ennesimo no, le ha tirato una coltellata alla schiena, senza ucciderla, per disperazione. «Mi prendeva in giro, le sue amiche mi prendevano in giro», la folle giustificazione di Luca Roscigno, 22 anni, lo zainetto colorato ancora sulle spalle quando lo caricano a forza sull'auto della polizia. «Non ce la facevo più», giura, come un amante tradito e invece è stata solo un'illusione. Giuseppina Visconti, 21 anni, alta e bella, da mesi cercava di tenere a bada quel suo focoso spasimante, sempre a un centimetro da lei. Era arrivata anche a denunciarlo, a dicembre, quando lui si era fatto insistente, troppo insistente. Al punto da minacciarla. Ma poi aveva ritirato la denuncia, quel chiarimento sulle scale dell'università le era sembrato soddisfacente. E invece no. Luca non aveva smesso di dichiararsi, di giurarle amore e passione. Anche ieri, che aveva già quel coltello in tasca che lui assicura di aver comperato solo il giorno prima, quando forse già pensava di aggredirla. La molla deve essere scattata quando Giuseppina, al termine della lezione, si è incontrata con il fidanzato. Cinque minuti, forse un bacio. Come un pugno nello stomaco per Luca. Prima ha aspettato che lui se ne andasse, poi le è andato addosso. Una coltellata sola, 21 giorni di prognosi, ma non sono le ferite nella pelle quelle che rimangono. Chiama aiuto, Giuseppina Visconti a terra sul linoleum nero nell'ingresso dell'edificio 9, quello dove ci sono le aule di Informatica e Telecomunicazioni. Sulla giacca blu, all'altezza delle reni, c'è già una macchia di sangue. Ma si capisce subito, che non è una ferita grave. Anche se la lama è arrivata al rene, per i medici in tre settimane lei sarà come prima. «Lo conosco, lo conosco. Mi seguiva...», fa in tempo a dire la ragazza ancora a terra, mentre c'è già chi insegue Luca, assassino mancato per un amore fallito prima ancora di nascere. A passo svelto, dopo aver gettato vicino ai bagni a pochi metri il coltello, un serramanico dalla lama di otto centimetri, lui cerca di mescolarsi tra gli studenti in cortile. Lo vede un custode. Uno studente dà l'allarme con il telefo- nino, chiama prima la volante e poi l'ambulanza. Gli altri, in gruppo, gli si fanno addosso. «Nessuno capiva quello che stava succedendo, ma correvano tutti dietro quel ragazzo con lo zainetto», ricorda Alessandro Patti, i libri su un muretto in cortile sotto il sole, aperti a Informatica 2. «Ragazzi come tanti, lei alta e bella, i capelli scuri. Lui un po' più basso, ancora più magro di lei», fa l'identikit Daniele Asti, anche lui studente, stessa lezione della vittima e del suo aggressore. «Lui l'ha presa di spalle, chissà dove si era nascosto. Poi l'abbiamo visto scappare», aggiunge. «Però non dite che qui è come alla Sapienza di Roma, come per Marta Russo», fanno muro i ragazzi davanti alle telecamere accese e i poliziotti che passano in mezzo a guardare l'ingresso, dove hanno già cancellato la macchia sul linoleum. «Se davvero voleva uccidere, quel ragazzo avrebbe aspettato la sera. Non in pieno giorno, durante l'intervallo, quando in cortile ci sono migliaia di studenti», cerca di dare una spiegazione Valeria, golfino giallo, occhiali. Ma non è un perché sufficiente, per spiegare la follia di un pomeriggio. Qualcuno giura che si erano conosciuti a causa di un incidente stradale, ma è solo la prima di tante leggende metropo¬ litane destinate a nascere dietro a questa vicenda. Anche se Alessandro, giura che il Politecnico ingoierà pure questa: «Ma se non hanno nemmeno interrotto le lezioni...». Tra le migliaia di studenti che ogni mattina entrano al Politecnico, ieri mattina c'era anche un ragazzo con il coltello in tasca e un'ossessione per la testa. Adesso è a San Vittore, accusato di tentato omicidio. Sua madre Clorinda, che ieri compiva gli anni, gli sta cercando un avvocato. Giuseppina Visconti dormirà invece al Policlinico. Tra meno di un mese tornerà nella stessa aula, per le ultime lezioni di Informatica 2. Di quella mattina di maggio le rimarranno un brutto ricordo, una cicatrice e una certezza. Quella di non rivederlo mai più. Fabio Potetti Il giovane l'ha sorpresa mentre dava un bacio al fidanzato all'uscita dalle lezioni e l'ha colpita alla schiena Sopra: Luca Roscigno, 22 anni, lo studente che ha aggredito e accoltellato per un amore respinto una giovane universitaria del Politecnico. A sinistra: l'ateneo

Persone citate: Alessandro Patti, Chiama, Daniele Asti, Fabio Potetti, Giuseppina Visconti, Luca Roscigno, Marta Russo

Luoghi citati: Melzo, Milano, Roma