«Armonizzare fisco e lavoro» di Luigi Grassia

«Armonizzare fisco e lavoro» «Armonizzare fisco e lavoro» Monti: la concorrenza fra Stati sia leale ROMA. Fatta la moneta unica, adesso il problema numero uno nell'agenda europea diventa il lavoro. Una questione da affrontare da un nuovo punto di vista in un continente senza più frontiere e (tra poco) senza nemmeno differenze valutarie. Nuove sfide si pongono a cascata: armonizzare i regimi fiscali e le agevolazioni alle aziende, sviluppare e - se possibile - esportare ovunque la concertazione tra lavoratori e imprese. Sullo sfondo, una notizia degna di riflessione: la Welsh Development Agency, che promuove l'insediamento d'industrie estere nel defilato e un tempo marginale Galles, ha fatto sapere ieri che i capitali italiani investiti laggiù ammontano ormai a 750 miliardi, con centinaia di posti creati. Un fatto in sé positivo, ma dovremmo fare in modo che le nostre imprese non emigrino tutte. Evitare che la legittima concorrenza fra sistemi-Paese diventi sleale è stata una delle necessità sottolineate ieri a Roma da Mario Monti: «Dobbiamo impedire - ha spiegato il commissario europeo - che un Paese adotti un trattamento fiscale favorevole per attirare le imprese straniere, ma non applichi lo stesso sistema alle proprie aziende». Più in generale, il problema è omologare le tasse. L'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, presente al convegno cui partecipava Monti, ha convenuto che «è impensabile un'unione monetaria senza passare per l'ar¬ monizzazione dei sistemi fiscali». Da Dublino, un istituto di studi sull'Europa ha diffuso i risultati di una ricerca su 6 mila aziende secondo cui un fattore di svantaggio del Vecchio continente rispetto a Usa e Giappone è la minor partecipazione dei lavoratori alla gestione d'impresa: «Solo un esiguo numero di imprese europee (14%) concede ai pro¬ pri dipendenti un alto grado di partecipazione». In Italia, laddove l'esperimento è stato tentato, la partecipazione diretta ha consentito di accrescere la produttività nel 57% dei casi, di tagliare i costi (64%), migliorare la qualità (96%) e ridurre i tempi di produzione (94%). Una lancia per la concertazione fra lavoratori e imprese in tema di redditi, in cui l'Italia fa da battistrada, è stata spezzata da Giorgio Fossa, che in un'intervista al Corriere della Sera ha detto che «gli italiani nell'Euro possono essere protagonisti, non semplici comprimari. Possiamo ad esempio vendere ai partner il nostro modello di concertazione». Al presidente della Confindustria ha risposto Sergio Cofferati, plaudendo a quello che definisce un «cambio di rotta». «Prendo atto con soddisfazione - ha detto il segretario della Cgil - che si va consolidando in Confindustria questo convincimento sull'importanza della politica dei redditi, contrariamente a quanto dichiarato a Parma». Ma a giudizio del leader sindacale, tale modello non può essere automaticamente espor¬ tabile. «Si può proporre ma non imporre - ha spiegato -, nel senso che ogni Paese europeo deve agire in base alla sua storia». Cofferati ha comunque sottolineato che l'esperienza del confronto preventivo in Italia «ha dato risultati importanti e può essere messo a confronto con gli altri Paesi europei. Sarebbe bene aprire una discussione in sede europea sui modelli di relazioni da adottare e sulle norme legislative globali per il mercato del lavoro». . L'idea di esportare dove possibile il modello della concertazione italiano piace anche a Roberto Colaninno. Sull'ipotesi di contratti di lavoro europei, l'amministratore delegato della Olivetti ha detto ieri «non so dire se ci saranno mai. Ma credo che la dialettica tra sindacati e imprese dia l'opportunità di aumentare l'occupazione». Bisognerà poi, ha aggiunto, «affrontare certi istituti come il part-time, la flessibilità e la mobilità con un occhio diverso da quello utilizzato in Italia fino a oggi». Pollice verso alle 35 ore. Luigi Grassia Fossa: concertazione da esportare. Cofferati: «Contratti europei» I commissario europeo per il-mercato interno Mario Monti e il presidente della Confindustria Giorgio Fossa

Persone citate: Cofferati, Giorgio Fossa, Giuliano Amato, Mario Monti, Roberto Colaninno, Sergio Cofferati, Welsh