Prezzi riso di Gianfranco Quaglia

Prezzi riso Prezzi riso Contro il crollo ammasso record MILANO. Oltre due milioni di quintali di riso grezzo italiano, stipato dallo scorso anno nei magazzini delle seimila aziende produttrici, si stanno ammassando all'Ente Risi per essere destinati all'intervento previsto dall'Unione europea. E' uno dei ricorsi più massicci, negli ultimi anni, al meccanismo di tutela previsto dagli accordi comunitari per garantire il prezzo minimo, dopo il crollo (sino al 30%) delle quotazioni sui mercati nazionali e internazionali. L'eccedenza di prodotto non collocato (soprattutto «japonica») raggiunge complessivamente i 3 milioni e mezzo di quintali. La possibilità di ricorrere all'intervento durerà sino al 31 luglio ed entro tale data è presumibile che tutte le scorte saranno esaurite. La caduta dei prezzi all'ingrosso ha causato un perdita al settore risicolo italiano di circa 200 miliardi: questa cifra riguarderebbe gli ultimi 18 mesi. Una stima ragguardevole, se si considera che il comparto riso fattura nel nostro Paese 1000 mihardi. Il flusso costante dei risicoltori che portano la merce all'intervento, come ultima spiaggia per salvare la campagna '97-98, ha fatto registrare un lieve rialzo alle Borse risi più importanti, come quella di Vercelli: «Leggeri aumenti constata Piero Garrione, presidente dell'Ente Risi - per il Balilla e il Selenio. Ma per il resto tendenza stabile». Comunque quotazioni sempre al di sotto dei valori previsti dall'intervento. Si confida invece parecchio nel salvagente rappresentato dal programma aiuti alimentari. La convenzione di Londra prevede uno stanziamento di 70 mihardi, ma l'operazione fatica a decollare: il ministero degli Esteri ha comunicato all'Anna di redigere due bandi di gara, di 1,5 mihardi di lire ciascuno, destinati all'Uganda e al Ruanda. A questi vanno aggiunte 35 mila tonnellate verso la Corea, ma che rientrano nel programma comunitario. Briciole - dicono gli addetti ai lavori in un mare di riso. A rendere più fosco il panorama c'è la rilevazione secondo cui quest'anno la superficie investita in Italia aumenta ancora del 6 per cento, sfondando il tetto massimo imposto dalla Ocm. In altre parole il nuovo record potrebbe costare agli agricoltori italiani una decurtazione degli aiuti comunitari del 15,76%, cioè quasi 66 mila lire: il contributo passerebbe da 418.473 a 352.522 per ettaro. «L'unica consolazione - dice Garrione sembra arrivare dalla scelta dei gruppi varietali: c'è un aumento della superficie destinata a Indica, il riso più richiesto nel Nord-Europa». Gianfranco Quaglia

Persone citate: Garrione, Piero Garrione

Luoghi citati: Italia, Londra, Milano, Ruanda, Vercelli