L'ex premier confessa il genocidio
L'ex premier confessa il genocidio Stragi in Ruanda L'ex premier confessa il genocidio ARUSHA (Tanzania). Un «evento storico senza precedenti»: è così che il Tribunale penale internazionale per il Ruanda giudica l'ammissione di colpevolezza dell'ex premier Jean Sarabanda per il suo ruolo nel genocidio del 1994 (almeno mezzo milione di morti, in maggioranza tutsi). «E' la prima volta nella storia che una persona accusata ha ammesso e dichiarato la propria colpevolezza per il crimine di genocidio di fronte a un tribunale penale intemazionale», hanno sottolineato i giudici in un comunicato diffuso ad Arusha, la cittadina della Tanzania settentrionale dove ha sede e dove venerdì sera si è svolta l'udienza preliminare del processo contro Kambanda. Nell'affollatissima aula della prima sezione del Tribunale, l'ex premier (42 anni) si è riconosciuto colpevole di tutti i capi d'imputazione. Di fronte alla Corte, composta dai giudici senegalese Laity Kama (presidente), svedese Lennart Aspegren e sudafricano Navanethem Pillay, il difensore di Kambanda, il camerunese Michael Oliver Ingliss, ha quindi aggiunto che il suo assistito è pronto anche a testimoniare contro gli altri imputati - tra i 25 detenuti nel carcere del Tribunale ad Arusha - che facevano parte del governo da lui presieduto nell'apnle-lugho 1994. L'avvocato Inghss ha poi puntualizzato che la dichiarazione di colpevolezza di Kambanda, che era stato arrestato il 18 luglio 1997 a Nairobi insieme con altri sei esponenti del deposto regime hutu ruandese, è stata decisa «liberamente e volontariamente» dopo la definizione di un «accordo» con la pubblica accusa. Dell'accordo, non sono stati forniti dettagli, ma fonti del Tribunale hanno negato che si tratti di un «patteggiamento» per la riduzione della pena. Per i reati di cui è imputato Kambanda, la massima pena prevista è quella dell'ergastolo, poiché il Tribunale,ist^tvutq^.dalì'Onu nel noyejinbre 1Ó94 non può comminare sentenze capitali, diversamente da quanto avviene in Ruanda, dove il 24 aprile sonci stati pubblicamente giustiziati i primi 22 condannati a morte per il genocidio. [Ansa]
Persone citate: Jean Sarabanda, Kambanda, Laity, Lennart Aspegren, Michael Oliver, Pillay
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