La Finanza preleva i bilanci di Gianni Zandano
La Finanza preleva i bilanci La Finanza preleva i bilanci TORINO. La vigilia dell'assemblea degli azionisti, al Sanpaolo, non è stata movimentata soltanto dall'attesa di un nuovo assetto di vertice, ma anche dalla comparsa della Guardia di Finanza nella sede centrale dell'istituto. Un ufficiale e alcune «fiamme gialle», in abiti civili, della sezione di polizia giudiziaria si sono presentati con un mandato preciso e l'hanno eseguito: farsi consegnare in copia gli ultimi bilanci della banca. Sequestro o acquisizione: non è ancora chiaro che cosa abbia esattamente disposto il sostituto procuratore Gian Giacomo San drelli, anche se si tratta di un dettaglio tutt'altro che tradeper che l'in- Sandrelli scurabile, terminante capire a punto sia chiesta del magistrato. Perché un'inchiesta c'è. Così com'è chiaro l'oggetto delle indagini di Sandrelli: verificare se l'operazione di write off per 2300 miliardi di crediti incagliati da tempo sia stata tardiva. In tal caso potrebbe configurarsi un reato societario a carico di chi abbia firmato i precedenti bilanci. Le operazioni di write off sono all'ordine del giorno nel sistema bancario italiano che fa pulizia anche del suo passato, sovente ingombrante, per lo storico e soffocante abbraccio con un altro sistema, quello dei partiti, che nominava i vertici bancari richiedendo in cambio una disinvolta politica creditizia verso amici e clienti. Nel caso del Sanpaolo, la magistratura si è più volte occupata di scandali finanziari che hanno sfiorato il precedente vertice dell'istituto torinese. Zandano fu indagato e prosciolto per il crack (200 miliardi) di una società inquietante come la Dominion. Ma nel decreto di archiviazione del maggio 1996 il giudice Francesco Saluzzo scrisse che, se le concessioni di finanziamenti del Sanpaolo a Dominion erano state formalmente corrette, «alcune operazioni di apertura e di mantenimento delle linee di credito sono tutt'altro che trasparenti». Ora si attende chiarezza anche sulla scelta dei tempi per l'operazione di cancellazione dei 2300 miliardi di crediti. Nei giorni successivi al suo annuncio, Francesco Taranto, amministratore delegato di Prime, dichiarò: «Una rettifica sui crediti di importo così rilevante pone la domanda: è possibile che tutto sia da far risalire al momento successivo alla privatizzazione?». La magistratura ha atteso a muoversi che i giochi per il nuovo assetto di vertice fossero compiuti. In procura devono aver considerato la possibilità che un proprio intervento, se anticipato, potesse condizionare la formazione del nuovo consiglio di amministrazione. Gianni Zandano, che quei bilanci ha firmato, è invece uscito di scena quasi simultaneamente al primo atto visibile dell'inchiesta, [al. ga.J Sandrelli
Persone citate: Francesco Saluzzo, Francesco Taranto, Gian Giacomo, Sandrelli, Zandano
Luoghi citati: Torino
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