«Ma nei casi gravi non serve» di Daniela Daniele

«Ma nei casi gravi non serve» «Ma nei casi gravi non serve» Vandrologo: chi vuole provarla chieda sempre aiuto a un medico ROMA. Giovanni Alei, professore associato di Andrologia all'Università La Sapienza, conosce il Viagra ormai da un paio di anni. «Lo conosco - precisa - attraverso la letteratura scientifica». Che cosa pensa di questa pillola che ha conquistato le prime pagine di giornali e televisioni? «Mi ha molto colpito un fatto: il 34 per cento dei pazienti ai quali è stato somministrato un placebo, al posto del farmaco, ha riferito di aver avuto splendidi miglioramenti». Come interpreta questo dato? «Mi pare evidente che tutti i pazienti che hanno una forte componente psicologica nella disfunzione erettile possono venir condizionati dall'idea che il loro problema possa essere risolto con una pillola...». E a parte l'effetto psicologico, crede che il farmaco dia davvero i risultati di cui si parla? «Ritengo che possa essere un buon aiuto contro i deficit funzionali di modesta entità». Come a dire che non serve nei casi più gravi? «Esatto. Non sembra essere efficace, ad esempio, in lesioni vascolari importanti, in arteriopatie, in lesioni neurologiche, in alterazioni endocrine di rilievo. Sicuramente è in grado di migliorare le prestazioni di chi è sano, di chi non ha problemi di erezione». Detto così, potrebbe sembrare un invito ad andare a cercare un afrodisiaco in farmacia... «Purtroppo, se ne farà anche un uso del genere. E questo perché la notizia è stata diffusa senza un precedente e accurato screening diagnostico. E temo che alcuni medici, messi sotto pressione dalle richieste dei pazienti, a loro volta spinti dalla pubblicità che si è data alla notizia, non si faranno troppi scrupoli nel prescrivere a volontà». Sono noti gli effetti collaterali del farmaco? «Spesso può dare cefalea e, in qualche caso, ipotensione: pressione bassa, per dirla in parole semplici». Quanto costa? «In America intorno alle 20 mila lire. Ci risulta che a San Marino costi 40 mila a compressa». Lei non intende usarlo per i suoi pazienti? «Per il momento no. Tenendo conto che la farmacoinfusione, il metodo che uso, fa fare una ginnastica vascolare che migliora, in generale, il tono erettile e ha, quindi, un effetto terapeutico, mentre la stessa cosa non si può dire del Viagra che, ci sb a i sembra, ha un risultato più blando». Come si assume? Al bisogno? «Sì. E l'effetto dura alcune ore». L'effetto? «Sì, non quello dell'erezione, è chiaro... quello della vasodilatazione. L'erezione, poi, dipende dalle caratteristiche dell'individuo. La farmacoinfusione, invece, garantisce l'erezione entro 10-15 minuti dall'applicazione». Che consiglio vuol dare a chi ha problemi d'impotenza? «Se c'è un deficit di quel genere, affidatevi a un andrologo per tutti gli accertamenti necessari. Una disfunzione erettile può nascondere una patologia, come un diabete latente o uno squilibrio ormonale importante. In nessun caso cercate di curarvi da soli». Daniela Daniele

Persone citate: Giovanni Alei

Luoghi citati: America, Roma, San Marino