Eurobanta, braccio di ferro Parigi-Bonn

Eurobanta, braccio di ferro Parigi-Bonn Scontro finale sul presidente della Bce. La Bundesbank avverte Kohl: non devi cedere Eurobanta, braccio di ferro Parigi-Bonn Tietmeyer: nessun rinvio. Chirac insiste: voglio Trìchet BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Alla vigilia del vertice europeo di Bruxelles che varerà l'Unione monetaria, la Bundesbank lancia un ultimatum ai capi di Stato e di governo: la disputa sulla scelta del presidente della Banca centrale europea (l'olimdese Duisenberg, sostenuto dalla Germania, o il francese Trichet) deve finire, dice in sostanza un comunicato diffuso ieri al termine della riunione del Direttorio. La nomina al vertice della Bce deve essere fatta prima che il vertice finisca: entro domenica, dunque. Il breve comunicato non accenna a «ritorsioni», ma secondo indiscrezioni trapelate mercoledì, la banca d'emissione tedesca aveva minacciato di «rimettere in discussione» il parere favorevole all'avvio puntuale dell'Unione monetaria, contenuto nel rapporto sulla convergenza consegnato al cancelliere Kohl il mese scorso. 11 secco comunicato diffuso ieri e attribuito al presidente Hans Tietmeyer si limita a ricordare la necessità di rispettare la stabilità prevista dal trattato di Maastricht, ma le allusioni non mancano, comprese quelle considerate un ulteriore invito al rigore nei confronti di Paesi ad alto debito come l'Italia: «In base alle dichiarazioni pubbliche del governo tedesco, la Bundesbank ritiene che si perverrà a decisioni conformi al trattato e in grado di rafforzare la fiducia nella politica di stabilità della Banca centrale europea». Diffuso proprio nel momento in cui - da Helsinki - il presidente francese Jacques Chirac insisteva sulla candidatura Trichet, e non escludeva un rinvio della decisione alle prossime settimane, il comunicato assume un doppio significato: di polemica nei confronti della posizione francese, e di monito a Kohl. Per ricordargli che in caso di un rinvio, o peggio ancora nel caso di un compromesso che divida in due il mandato di otto anni del presidente (quattro anni a Duisenberg, quattro a Trichet), le «ritorsioni» alle quali si era alluso mercoledì potrebbero diventare realtà, con effetti prevedibilmente dirompenti sulla credibilità della costruzione europea appena avviata. Alle preoccupazioni di Tietmeyer, Helmut Kohl risponde ostentando serenità. Da un convegno finanziario a Lipsia - del quale approfitta per celebrare la «storica decisione» di avviare «un'Unione monetaria con 11 Paesi» come Commissione europea, Bundestag e Bundesrat hanno auspicato - il Cancelliere concede un solo cenno alla presidenza della Banca europea. Ma assicura di essere fiducioso sulla possibilità di trovare la giusta soluzione: «Tutto andrà per il meglio. Potete aspettarvi una decisione saggia e intelligente entro la mezzanotte di sabato». Non c'è da stupirsi: fra tutti i leader presenti'a Bruxelles, Kohl è il solo ad essere rimasto al governo dall'avvio dei negoziati di Maastricht, nel '91. Il suo ruolo è quasi istituzionalmente, dunque, quello del «saggio». In questo momento; inoltre, il Cancelliere ha gravissime difficoltà in casa: a cinque mesi dalle elezioni generali, l'offensiva del rivale socialdemocratico Schroeder lo ha «messo all'angolo», come concordano sondaggi d'opinione e commentatori. Un'eventuale impasse al vertice di oggi ne metterebbe in discussione l'autorevolezza internazionale, la sua leggendaria abilità di mediatore. Se Chirac impedisse l'intesa che la Bundesbank vuole a ogni costo, la sconfitta di Kohl sarebbe dunque cocente: anche l'ultimo suo indiscusso talento andrebbe in frantumi, davanti all'opinione pubblica internazionale e a quella tedesca. Purtroppo per Kohl, la sua debolezza sul fronte domestico si scontra con quella, parallela, di Chirac: neanche il presidente francese può cedere. Tutto questo significa che un compromesso è impossibile, almeno «entro la mezzanotte di sabato»? A Bonn si ritiene che una soluzione sia in vista, nonostante il vicolo cieco nel quale sembra essere finito il presidente francese: a Parigi potrebbe essere offerta la presidenza della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, per esempio, o potrebbero venire assegnate competenze connesse alla politica di coordinamento all'interno della moneta unica. Visto da Bonn, lo spazio di manovra sembra tuttavia ristretto e non privo di rischi, considerate le pressioni della Bundesbank su Kohl. Ma un cattivo compromesso, si diceva ieri sera in ambienti politici vicini al partito del Cancelliere, sarebbe peggio di un rinvio. Emanuele Novazio m * * jf * % il \ W( imri.v:iuri "miini tòri Uri mi mi ìiri"~Wn BANCA CENTRALE EUROPEA La Banca Centrale Europea (BCE), con sede a Francoforte, ha il compito di emettere l'Euro e di guidare la politica monetaria dell'Unione. Fisserà il tasso di sconto e interverrà per mantenere stabile il cambio nei confronti delle valute extraeuropee. Al vertice un consiglio direttivo ai 17 persone: un direttorio formato da presidente, vicepresidente e quattro membri, più gli undici governatori dei Paesi dell'Euro. CdNdPPe (IN CORSA PER IL DIRETTORIO) Alla vigilia del vertice, due sono le candidature: il governatore della Banca di Francia JeanClaude Trichet e l'olandese Wim Duisenberg, attuale presidente dell'Istituto monetario europeo. Nel ruolo di outsider c'è Sirkka Hamalainen, capo della Banca Centrale di Helsinki. Per la vicepresidenza corrono il tedesco Otmar Issing, il francese Philippe Lagayette (nel caso in cui Trichet non diventasse presidente) e l'italiano Tomaso Padoo Schioppo. Wim Duisenberg Candidati per i quattro posti del direttàrio, oltre ai nomi già citati per le oltre cariche, gli spagnoli José de Molina Martin-Montalvo e Eugenio Domingo Solans, l'austriaco Ewaid Nowotny e altri due italiani; Fabrizio Saccomanni e Carlo Santini. raeuropee. ettivo ai 17 ormato da e e quattro governatori Candidati per i quattrdirettàrio, oltre ai nomper le oltre cariche, gJosé de Molina Martine Eugenio Domingol'austriaco Ewaid Nowdue italiani; Fabrizio Se Carlo Santià o a» istituzioni». Presidente, leizona Euro dovcon una solaFrancia e GermBce alle propogel, hanno opiste. Come giuconflitti? Rischgiudicare il fmoneta unica? «Quello che importobiettivi fondamee Germania sono te d'accordo. IlKohl potrebbe tutto quello che hsidente Chirac qufa nella sua confpa. Sull'Unione m BANCA CENTRALE EUROPEA La Banca Centrale Europea (BCE), con sede a Francoforte, ha il compito di emettere l'Euro e di guidare la politica monetaria dell'Unione. Fisserà il tasso di sconto e interverrà per mantenere stabile il cambio nei confronti delle valute extraeuropee. Al vertice un consiglio direttivo ai 17 persone: un direttorio formato da presidente, vicepresidente e quattro membri, più gli undici governatori dei Paesi dell'Euro.