Cerchiamo titoli per mazzi di carte

Cerchiamo titoli per mazzi di carte LA POSTA m GiO€® Cerchiamo titoli per mazzi di carte COPPE \ E Pasquale Tenerelh (Ventimiglia IM) ha provato a costruire un mazzo di carte secondo le regole che mi aveva insegnato Vincenzo Campo (Milano) e che avevo esposto alla fine di febbraio. Ogni carta deve essere il titolo di libro. Il seme è dato dalla parte grammaticale della prima parola del titolo; il valore dal numero di parole. E' abbastanza facile trovare le coppe, in cui la prima parola deve essere un articolo determinativo o mdeterminativo. Unico vero scoglio, l'asso: riuscite a immaginare un libro che ha per titolo solo un articolo? Io avevo proposto (ma era dichiaratamente un escamotage) IL, glorioso dizionario Italiano-Latino. Meno furbesca la trovata di Tenerelli: Uno di Richard Bach, che non sarà stata la storia di un articolo indeterminativo, ma pazienza. Per il resto, Tenerelli va via tranquillo con Una vita (2); I promessi sposi (3); II nome della rosa (4)... fino a Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta (9) e Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (10). DENARI. I denari devono avere come prima parola un sostantivo o un nome proprio. L'asso è Italo Svevo con Senilità, poi si passa a Cime tempestose (2), Delitio e castigo (3), e via così. Il settebello è di Thomas Mann, Confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull (7). L'otto ovvero il fante è Aldo Busi Vita standard di un venditore provvisorio di collant. Il cavallo è Perle ai porci, ovvero Dio la benedica Mr. Rosewater. Il re manca, e questa è la prima lacuna. Avete presente la tristezza dei mazzi di carte a cui manca una carta? Cercasi dunque il titolo di un libro che incominci con un sostantivo o un nome proprio e sia lungo dieci lettere. (TU) BASTONI, EGLI BASTONA. I bastoni devono avere come prima parola un verbo, e per l'asso Tenerelh è indeciso fra Amarsi (Danielle Steel) e Trovarsi (Luigi Pirandello), fare? Dipende (titolo di Scriv«La pin gLa StTuttvia Mar10Toira jì I Trovt ! Che te a osta oco mpa ibri nco 32 26 no Luca Goldoni). Sono titoli curiosi, come Vedrò Singapore (Piero Chiara) o Pensaci Giacomino (Pirandello). Però questo è il seme più lacunoso: gli mancano tutte le figure, non si va oltre al sette di Davide Lajolo: Veder l'erba dalla parte delle radici (7). AH, SPADE. La prima parola dei titoli del seme di spade deve essere un aggettivo o una delle parti del discorso rimanenti. Le spade, seme completo, raccolgono i libri più disparati: si va da Luca Goldoni, Cioè, a Roberto d'Agostino (Chi è, chi non è, chi si crede di essere, 10), ma passando per Jack Kerouac, con Sulla strada, poi a Nietzsche con Così parlò Zarathustra (3) e di lì a Tozzi che Con gli occhi chiusi (4) prelude a Proust, Alla ricerca del tempo perduto (5). Seguono d'Annunzio {Forse che sì, forse che no, 6), Italo Calvino (Se una notte... 7), ancora Nietzsche (Al di là del bene... 8) e l'artista Tito Balestra, con il titolo aforistico: Se hai una montagna di neve tienila all'ombra (9). KUNDUN, UN GURU. Il mese scorso Isidoro Bressan (Col San Martino TV) era tutto contento perché stava uscendo un film intitolato Kundun: «Dobbiamo proprio ringraziare il regista Martin Scorsese», mi ha scritto. Non è solo cinefilia, è che con Kundun chiudiamo un bel giro di film, monovocalici, tutti recenti: MarsAttacks (Tim Burton); Sleepers (Barry Levinson); Crimini invisibili (Win Wenders); Ovosodo (Paolo Virzì) e appunto Kundun (Martin Scorsese). Oltre a Scorsese, di mio ringrazio anche la mamma di Wenders (wEndErs) che l'ha chiamato, monovocalisticamente, Wim: sarebbe andato meglio Ernst (Ernst wEndErs) ma non si può avere tutto dalla vita. La mamma di Virzì (virzì') invece non ha collaborato: poteva chiamarlo Dimitri, Chicchi (come Pacini Battaglia), Gigi, Nini, o Iris (se femmina) o appunto Wim, ma si vede che non ci ha pensato. Stefano Bartezzaghi Scrivete a «La posta in gioco La Stampa Tuttoiibri via Marenco 32 10126 Torino

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