Le Poste timbrano un passivo da 1600 miliardi

Le Poste timbrano un passivo da 1600 miliardi L'Ente studia la possibilità di affidare all'esterno alcuni servizi. Critico il giudizio del sindacato Le Poste timbrano un passivo da 1600 miliardi Passera prepara un piano per tagliare nuovi capitoli di spesa ROMA. Le Poste spa rischiano di chiudere l'esercizio '98 con un risultato di gestione negativo per 1600 miliardi che potrebbe ridursi a poco più di 1300 miliardi grazie a misure straordinarie consistenti in risparmi e aumenti di ricavi per circa 300 miliardi. E' quanto è emerso ieri al termine di un incontro fra il diretto generale della spa, Cesare Vaciago, e i sindacati di categoria. In attesa del nuovo piano d'impresa, firmato dall'amministratore delegato Corrado Passera, che sarà pronto entro l'estate, le Poste spa hanno predisposto misure che consentiranno di migliorare il risultato di gestione di circa 300 miliardi con aumenti di ricavi e, soprattutto, riduzioni di spesa. Gli interventi sono stati illustrati oggi ai sindacati che si sono riservati di esprimere un parere compiuto nei prossimi giorni. Nel piano presentato da Vaciago sono indicati complessivamente 16 interventi che fanno largo uso dell'outsourcing, cioè l'affidamento all'esterno di mansioni finora svolte all'interno dell'amministrazione postale. In questo modo le Poste spa non solo effettuano un risparmio in termini di costi, ma viene recuperato personale - quantificato in 2506 unità - da destinare ai servizi attivi tradizionalmente deficitari (sportelli, recapito e distribuzione, ecc.). Fra le attività da affidare all'esterno c'è ad esempio, la manutenzione degli impianti di meccanizzazione che verrebbero affidati totalmente all'Elsag (òggi al 50%), con un risparmio di 25,2 mld nel '98 che salgono a 43,3 mld nel '99 ed il recupero di oltre 600 muta lavorative. Anche la manutenzione degli immobili verrebbe affidata in outsourcing, così come quella degli automezzi e furgoni, con relativa chiusura delle officine. Altre misure riguardano l'assegnazione all'esterno del servizio pacchi e, ancora, la razionalizzazione della rete di trasporto extraregionale notturna con cui c'è una convenzione delle FS. Pur riservandosi una valutazione complessiva solo fra qualche giorno, i sindacati sembrano manifestare qualche perplessità proprio sulle misure che toccano più direttamente l'organizzazione del lavoro. Il servizio pacchi è un esempio concreto, così come la gestione all'esterno della manutenzione di centrali in cui lavorano un migliaio di dipendenti postali. Il rischio è che si tratti di personale con minori regole e sensibilità sindacali cui vengano affidati incarichi di particolare delicatezza. «Non si può non constatare - ha dichiarato Paolo Tulio, segretario generale Uil Poste - la contraddizione fra quanto illustratoci da Vaciago e le priorità indicateci a suo tempo da Passera, consistenti in aumenti dei ricavi e in miglioramenti della qualità dei servizi. Le misure proposteci, al contrario, sono sostanzialmente tutte indirizzate alla riduzione delle spese».

Persone citate: Cesare Vaciago, Corrado Passera, Paolo Tulio, Passera, Vaciago

Luoghi citati: Roma