La Rolls-Royce diventa tedesca per mille miliardi di Fabio Galvano

La Rolls-Royce diventa tedesca per mille miliardi La proprietà ratifica il passaggio alla Casa bavarese, la rivale spera ancora nell'assemblea degli azionisti La Rolls-Royce diventa tedesca per mille miliardi Sì alla Bmw, ma la Volkswagen non s'arrende (e offre di più) LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sì alla Bmw, uno schiaffo alla Volkswagen: il Consiglio d'amministrazione della Vickers, la società cui fa capo la Rolls-Royce Motor Cars, ha finalizzato ieri l'accordo annunciato il mese scorso per la cessione della sua perla alla Casa automobilistica bavarese, ignorando il rilancio della scuderia del Maggiolino. Per decidere gli inglesi avevano tempo fino a oggi, stando ai termini dell'intesa preliminare che prevedeva un prezzo di vendita di 340 milioni di sterline (al cambio attuale poco più di mille miliardi di lire); poi l'accordo sarebbe decaduto. Accettando l'offerta Bmw, la Vickers chiude la porta agli altri spasimanti, perché non potrà intrattenere con loro alcuna discussione. Ma la novela, forse, non è finita. La decisione finale, infatti, spetta all'assemblea straordinaria degli azionisti, che sarà convocata all'inizio di giugno. E sono molti, fra investitori istituzionali e azionisti privati, a due che la Vickers ha «svenduto» la Rolls, che avrebbe dovuto esaminare e anzi sollecitare offerte più consistenti. Quella della Volkswagen, per esempio, che secondo le ultime notizie sarebbe disposta a rilanciare sulla base dei 400 milioni di sterline e che ieri ha ribadito la sua intenzione di «convincere i dirigenti e gli azionisti». E poi ci sono le proteste patriottiche; e Michael Shrimpton, che è a capo di una cordata tutta inglese, promette «una buona offerta all'assemblea di giugno». Certo, la decisione di ieri fissa paletti che sarà difficile divellere. Anche perché la Bmw è già «di casa» a Crewe: produce i motori, infatti, per la Silver Seraph presentata al recente salone di Ginevra (e il suo presidente Bernd Pischetsrieder aveva minacciato che, se altri avessere prevalso, quella fornitura si sarebbe arrestata). La casa bavarese ha anche il tacito assenso della Rolls-Royce pie all'uso del nome e del marchio: si tratta del ramo aereo, che a differenza della Rolls-Royce Motor Cars non appartiene alla Vickers, ma che tuttora controlla il nome (quindi la «RR» sul radiatore e la statuetta alata) e ha diritto di veto sugli acquirenti stranieri. «Siamo lieti - ha detto ieri Sir Colui Chandler, presidente della Vickers - di avere assicurato un ottimo accordo per i nostri azionisti e un valido assetto proprietario per la Rolls-Royce». Dei 340 milioni di sterline, 25 serviranno a coprire i costi di riorganizzazione, 197 saranno divisi fra gli azionisti (55 pence, circa 1500 lire, per azione) e i rimanenti 118 saranno utilizzati per nuovi investimenti e acquisizioni in quello che è il principale campo operativo della Vickers: gli armamenti. In particolare serviranno allo sviluppo del carro armato Challenger-2 e di un nuovo sistema di eliche per navi. «Ora - ha aggiunto Chandler - potremo focalizzare la nostra attenzione sui nostri interessi fondamentali». Ma le sue parole, che parevano mettere la parola fine alla saga della Rolls-Royce, sono state soffocate da quelle della Volkswagen: «Ci aspettavamo questo sviluppo - ha detto un portavoce della casa tedesca - ma resta nostra intenzione fare una controfferta. Credo che apparirà vantaggiosa rispetto a quella della Bmw, da un punto di vista finanziario ma anche dal punto di vista degli azionisti». La Volkswagen aveva rivelato nei giorni scorsi un progetto di espansione che porterebbe a 10 mila il numero di auto prodotte ogni anno con i marchi Rolls-Royce e Bentley (attualmente sono circa 2 mila). Il progetto Bmw prevede invece 6 mila unità. Ieri, all'annuale assemblea degli azionisti, non sono mancati i pianti per la caduta in mani tedesche di quell'orgoglio dell'industria britannica, a cui anche i sindacati - attratti dagli investimenti promessi - hanno dato il loro benestare. «Il terreno di gioco per noi era in salita», si è lamentato Michael Shrimpton. Ma non è facile far confluire capitali e knowhow tecnologico in un'impresa che richiederà altri massicci investimenti e in cui la Vickers è già stata costretta, negli ultimi quattro anni, a infondere circa 150 miliardi di lire. Fabio Galvano Accuse di avere svenduto l'azienda e sconcerto per la cessione all'estero del marchio inglese più prestigioso Quasi uno choc per la Gran Bretagna la notizia della cessione della Rolls-Royce alla Casa automobilistica tedesca Bmw

Luoghi citati: Ginevra, Gran Bretagna, Londra