La sorella era stata riconosciuta invalida di R. B.

La sorella era stata riconosciuta invalida SUICIDA DI LECCE La sorella era stata riconosciuta invalida LECCE. Forse non sapeva. La sorella disabile aveva ottenuto l'assegno di accompagnamento, ma lui probabilmente non ne era a conoscenza. E si è ucciso domenica mattina dopo essersi barricato per venti ore nel suo alloggio puntandosi due pistole alla testa. Perché non aveva i soldi sufficienti a mantenere la sorella cinquantenne in un istituto di cura pagando la retta di 1.800.000 lire al mese. Sulla fine di Giuseppe MaseUi, 31 anni, c'è adesso questo dubbio. Che egli non sapesse che la questione era risolta. E che avrebbe potuto pagare agevolmente la retta perché la commissione invalidi civili aveva riconosciuto alla donna un'invalidità del cento per cento con diritto all'accompagnamento. Questo diritto le era stato riconosciuto con decorrenza aprile. Il direttore amministrativo dell'istituto, Fabio Margilio, sostiene però che gli interessati conoscevano questa notizia. [r. b.]

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