Se Padoa Schioppa parte per la Bce, chi va alla Consob?
Se Padoa Schioppa parte per la Bce, chi va alla Consob? Se Padoa Schioppa parte per la Bce, chi va alla Consob? A sedici anni dal crack dell'Ambrosiano, seguito alla morte del suo presidente Roberto Calvi, a due anni dalla condanna di secondo grado, la Cassazione ha defitivamente assolto Carlo De Benedetti. Il presidente di Cir e Cofide può tirare un sospiro di sollievo, uscire dal «buen retiro» che si era in qualche modo imposto, e ricominciare a dire la sua. Intanto, una domanda sorge spontanea: che farà ora il presidente di Confindustria Giorgio Fossa, che due anni or sono accettò, con comprensibile sollievo, le dimissioni dell'Ingegnere dal direttivo della confederazione dove militava da vent'anni, e di cui era stato per otto anni vicepresidente? Nel direttivo di Confindustria, su designazione del presidente, Cario De Benedetti Tommaso Padoa Schioppa avrà un posto Cesare Romiti. Ma chi rappresenterà la Fiat in viale dell'Astronomia, se Carlo Callieri (appena riconfermato alla vicepresidenza della confederazione con Pietro Marzotto, Luigi Orlando, la presidentessa dei Giovani Emma Marcegaglia e il presidente della Piccola Industria Mario Casoni) farà quello che ha già annunciato, ossia lascerà il Lingotto per diventare imprenditore in proprio (settore orologi)? Si avvicina, con il primo maggio, il lungo ponte delle «parità». E subito dopo toccherà alla Banca Centrale Europea che, almeno nei primi passi, sarà guidata dall'olandese Wim Duisemberg, e nella quale dovrebbe entrare in rappresentanza dell'Italia Tommaso Padoa Schioppa. Lo sbarco a Francoforte del presidente Consob, dato ormai per certo, pone un non facile problema di successione. Di nomi, per questa poltrona di vertice, ne girano tanti. Tra questi il più gettonato è quello del presidente di Bnl Mario Sarchielli, personaggio di standard internazionale e di rigore assoluto. Da qualche tempo un po' inquieto Al punto che si mormora che egli intenda lasciare Bnl a privatizzazione avvenuta. Sebbene non si possa escludere che, viceversa, si prepari a diventare il superpresidente del futuro gruppo Bnl-Banconapoli. Nonostante le sue moltissime virtù, qualcuno tuttavia ne teme il carattere spigoloso. Ecco allora avanzare, accanto a Sarcinelli, una candidatura per Cario certi aspetti Callieri simile, quella di Francesco Cesarmi, già combattivo presidente della Popolare di Milano, da pochi giorni presidente di Ambroveneto. Al quale man- Mario ca forse il toc- Sarcinelli co internazionale (e contrariamente al laico Sarcinelli è di area cattolica), ma che in cambio ha un'esperienza specifica di mercati. Come ex presidente della Borsa, il professor Cesarmi è colui che ha traghettato piazza Affari dal pubblico al privato. Da qualche tempo c'è in giro una gran voglia di viaggi. Ecco Enrico Cuccia, che non è più un giovanotto, volare a Roma per la lezione tenuta dall'economista Franco Modigliani all'Istituto Ugo La Malfa. Ed ecco l'amministatore delegato di Mediobanca, Vincenzo Maranghi, pronto a partire (sempre che la notizia sia veritiera) per Parigi, destinazione Paribas, per discutere dei destini della Comit, di cui Paribas è grande azionista. Non è un mistero che ultimamente, ai francesi, molte cose in piazza della Scala non siano andate a genio. Non è un caso se Francois Poncet ha disertato diversi consigli, non essendo d'accordo, ad esempio, con la nomina dei due anmiinistratori delegati interni scelti dal presidente Luigi Fausti. Cosicché qualcuno ipotizza che Maranghi vada a sondare gli umori di Paribas su un'eventuale operazione Comit-Bancaroma, o a proporre, in caso di non accordo, l'uscita di Paribas dal capitale Comit. Ma Paribas sarà disposta ad abbandonare la partita? Non bisogna dimenti- Francesco care che Pon- Cesarini cet è molto legato a Gerardo Braggiotti, il quale ora lavora in Lazard ma che (nemmeno questo è un mistero) fino a poco tempo fa inseguiva un sogno: salire alla guida di Comit, sulle orme del padre Enrico. E Braggiottino potrebbe aver ricucito i rapporti, in passato di accesa rivalità, tra Lazard (azionista importante di Generali) e Paribas. Sia come sia, sui disegni del superpolo al quale si dice stia lavorando via Filodrammatici qualche traccia emergerà forse oggi dalle assemblee della Comit e della Banca di Roma, dove il presidente Ce¬ sare Geronzi è riuscito a concludere l'accordo con gli americani di Eds che, in cambio di un contratto di gestione dell'informatica del gruppo, entreranno nel nucleo stabile. A chi andrà la Banca Agricola Mantovana? «A nessuno» ha appena dichiarato uno dei suoi grandi azionisti, Steno Marcegaglia. Probabilmente per alzarne u prezzo. All'istituto presieduto da Pier Maria Pacchioni guardano diversi pretendenti: la Cassa di Risparmio di Bologna guidata da Gianguido Sacchi-Morsiani, che offre un matrimonio per aggregazione leggera secondo la formula Unicredito, e il Montepaschi presieduto da Luigi Spaventa, che viceversa vorrebbe farne una sua controllata. E chissà che i due, legati attraverso la Unipol e il pds da amicizie comuni, non possano addirittura unire le loro forze in un ben più ampio disegno. Valeria Luigi Sacchi Spaventa Cario De Benedetti Tommaso Padoa Schioppa Cario Callieri Mario Sarcinelli Francesco Cesarini Enrico Cuccia Vincenzo Maranghi Luigi Spaventa
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