«Vogliono regnare sul mondo»

«Vogliono regnare sul mondo» «Vogliono regnare sul mondo» // misterioso autore di «Morituri» ALGERI DAL NOSTRO INVIATO Forse ci voleva proprio un libro giallo, o meglio un noir, per descrivere la realtà derelitta dell'Algeria tra integralisti, contrabbandieri, gerarchi, bidonvilles e quartieri esclusivi. Morituri, appena tradotto in Italia dall'editrice e/o, narra le disavventure del commissario di polizia Llob in una Algeri più che realistica. L'autrice (o l'autore? C'è chi sospetta sia un flic) si cela dietro lo pseudonimo di Yasmina Khadra. L'abbiamo intervistata via fax. «Mi spiace non incontrarla, ma è ancora-troppo presto. Devo salvaguardare le mie possibilità di testimoniare, con la scrittura, le zone d'ombra che sfigurano la realtà algerina». Ha scelto l'anonimato in seguito a esperienze negative? «Non personalmente, ma la giovane storia della letteratura algerina è costellata di assassinii, sequestri, censure. L'anonimato è indispensabile a chi voglia cimentarsi con le iene che infieriscono sul mio Paese». In Morituri i membri del Già appaiono piuttosto degli avventurieri che dei fanatici religiosi. «I gruppi del Già sono un'organizzazione mistica, una setta convinta della sua missione apocalittica. Obbediscono ai loro guru come sotto l'effetto di una magia, ma non sono pazzi. Pazzesca semmai è la loro dottrina. Sono persuasi che regneranno sul mondo, prima o poi. Chi non ci sta è un rinnegato, va ucciso di slancio». Non ha fiducia nell'onestà degli apparati statali algerini? Il suo commissario Llob è solo un'eccezione? «I dignitari del mio Paese non capiscono quel che gli sta capitando. Sono passati all'improvviso dalla miseria all'opulenza. Erano impreparati a dirigere una nazione e non si sono istruiti. Hanno scelto di regnare con la forza e l'intimidazione, né sono disposti a farsi da parte. Tuttavia, se l'Algeria ancora si regge, è grazie ai commissari Llob. Esistono, e fortunatamente sono tanti». Come spiega una tale esplosione d'odio nel Paese più moderno del Nord Africa? «L'Algeria non è il Paese più moderno del Nord Africa. E' il più ricco, avrebbe più strumenti per emanciparsi, è stato abbandonato nell'immaturità, nella corruzione e nella smobilitazione. Alla fine è imploso. Il nostro problema non è né d'identità, né religioso, né economico. Noi viviamo una sconfortante crisi di cittadinanza». Nel libro parla del popolo algerino come di un popolo estremista. Perché? «Uscendo dal giogo coloniale, il mio Paese si è ritrovato ostaggio dei suoi "salvatori" che hanno continuato a schernirlo e malmenarlo. Oggi gli algerini sono giunti al limite, capaci del meglio come del peggio. Siamo divenuti il popolo degli estremi. La nostra disperazione e la nostra speranza non hanno limiti». Ritiene possibile una soluzione democratica alla crisi? «E' la mia speranza, anche se da noi la democrazia sconfina nell'utopia». Ig.L]

Persone citate: Yasmina Khadra

Luoghi citati: Algeri, Algeria, Italia, Nord Africa