Psoe, un anti-Goniàlez il leader del Duemila di Gian Antonio Orighi

Psoe, un anti-Goniàlez il leader del Duemila Il carismatico outsider batte il Segretario Almunia, candidato dell'ex premier e dei boss del partito Psoe, un anti-Goniàlez il leader del Duemila // catalanoJosé Borrell vince a sorpresa le primarie socialiste MADRID NOSTRO SERVIZIO A dieci mesi dal giugno scorso, quando il «lider màximo» del socialismo spagnolo, dal '74, Felipe Gonzàlez sconvolse il 34° congresso del psoe annunciando a sorpresa che non si sarebbe ricandidato a segretario generale, un altro terremoto ha scosso il psoe. L'attuale segretario generale Joaquin Almunia ha perso venerdì, contro tutti i pronostici ed i sondaggi, le primarie del partito (che eleggevano il candidato alla presidenza del governo nelle prossime politiche previste nel 2000), vinte dall'altro concorrente, l'outsider catalano José Borrell Fontelles. Almunia, dopo il responso delle urne (il 55 per cento a favore di Borrell, il 45 prò Almunia, astensione 46,7 per cento su 383 mila iscritti al partito) conosciuto alle 24 della giornata elettorale di venerdì, ha rimesso la sua carica a disposizione del Comitato federa¬ le del psoe, che il 9 maggio deciderà se accettare («la decisione non è irrevocabile», ha precisato ieri il segretario) le dimissioni. La sconfitta di Almunia è davvero bruciante. Durante le primarie, iniziate il 1° aprile, Almunia, un economista basco di 49 anni, era stato apertamente appoggiato non solo da Gonzàlez e dal segretario generale della Nato Javier Solana, ma da tutto l'apparato del partito. Eppure le basi socialiste si sono ribellate. Borrell ha vinto, oltre che nella natale Catalogna (82,8 di preferenze contro il 17 per cento del segretario) in altre 13 regioni sulle 17 della Spagna. Borrell, che proprio venerdì compiva gli anni, pur non nascondendo la sua gioia per la vittoria, ha ringraziato cavallerescamente Almunia, con cui però aveva avuto forti discrepanze durante le primarie accusando l'apparato del partito di essere tutto contro di lui. Prima lo ha abbracciato, poi ha ricordato che i socialisti escono dalle elezioni interne «più forti, più uniti e più amici». Il segretario, faccia da funerale, lo ascoltava in silenzio. I giornali sottolineavano ieri l'importanza della vittoria di un catalano che si definisce «giacobino federalista» ma che non è affatto amato dal presidente della Catalogna Jordi Pujol, che ieri, in parche dichiarazioni, ha ricordato le difficoltà incontrate con il neoleader del psoe quando era ministro. «Il trionfo di Borrell rivoluziona il psoe», titolava «La Vanguardia» di Barcellona. «Borrell sconfigge il felipismo (cioè il socialismo di Gonzàlez, ndr)», scriveva «El Mundo». «Borrell ribalta la scena politica spagnola con il suo netto trionfo su Almunia», scriveva a tutta prima pagina «El Pais», che paragona il catalano al francese Jospin. Il conservatore «Abc» sottolinea: «Il psoe vota contro Gonzàlez». L'ex premier, scrive l'agenzia Efe, avrebbe dichiarato: «Per la prima volta, sono in minoranza». Le primarie del psoe, le prime che celebrano i socialisti dal 1936 (in Spagna, attualmente, le praticano solo i comunisti catalani) segnano davvero una rivoluzione. Borrell, come fece Jospin nel '95 quando vinse le primarie a sorpresa contro l'allora segretario Henri Emmanuelli, ha galvanizzato un partito che ha perso le ultime poli¬ tiche del '96, con Aznar, per appena 290.328 voti. Nato nella catalana La Pobla de Segur (Lleida) in una famiglia di modestissimi panettieri (andava con il padre, a dorso d'asino, a vendere il pane), sposato con l'insegnante francese Carolina Mayeur conosciuta in un kibbutz israeliano, padre di due figli, ateo, Borrell ha tutte le carte in regola per diventare il «Gonzàlez del 2000». Ingegnere aeronautico ed economista con master negli Usa ed in Francia, militante del psoe dal '75, segretario di Stato alle Finanze dall'82 al '91, ministro dei Lavori Pubblici, Trasporti ed Ambiente dal '91 al '96, Borrell sfoggia una grande oratoria ed un obiettivo forte magnetismo personale. Gian Antonio Orighi Lo sfidante di Aznar si definisce un giacobino federalista Il candidato socialista alla carica di premier nelle prossime politiche, il catalano José Borrell, SI anni, ingegnere

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