Ucciso dal rapinatore per difendere le donne
Ucciso dal rapinatore per difendere le donne Clandestino albanese sbarcato poco prima Ucciso dal rapinatore per difendere le donne BRINDISI. In ginocchio, con il fucile puntato alla testa. Poi un colpo alla nuca. Bard Rrohzani, aveva 27 anni. Albanese, aveva raggiunto clandestinamente la Puglia in gommone con la moglie. L'ha ucciso un bandito per rapinarlo. Aveva in tasca un milione. Voleva andare al Nord, poi probabilmente all'estero. La sua vita è finita in un casolare di Torchiarolo, nelle campagne di Brindisi, a due passi dalla spiaggia su cui, insieme con una trentina di connazionali, era sbarcato poco prima. Da Valona a Brindisi, come centinaia, migliaia di albanesi, dopo una notte in mare. La banda, composta da italiani, è arrivata nel casolare in cui i clandestini attendevano di essere prelevati e accompagnati in auto a Foggia. Seicentomila lire per la traversata, altre 350 per arrivare in macchina nel Nord della Puglia e di qui ripartire. Giovedì sera. Erano le 20,30. Nel buio delle campagne sono arrivate due autovetture. A bordo c'erano i banditi. Sono usciti in due, a volto scoperto, armati di fucile, probabilmente kalashnikov. I clandestini sono usciti dal casolare e sono andati loro incontro. Credevano fossero i «tassisti», i complici dei traghettatori, insomma coloro che avrebbero dovuto condurli lontano dalla costa, metterli al sicuro e accompagnarli a Foggia. Invece no. Mani sulla testa, tutti in ginocchio. Anche le tre donne, anche la moglie di Rrozhani, una ragazza di 22 anni. Botte, calci. Anche a loro, alle donne. Fuori i portafogli gonfi di banconote, pieni di soldi risparmiati per investire su un futuro italiano. Non era uno scherzo, e i banditi, per convincere i clandestini a non fare resistenza, hanno sparato per terra. In ginocchio, Rrozhani, con la canna del fucile puntata alla Il teatro dell'om cidio testa, ha avuto un istintivo gesto di reazione, forse non tollerava che picchiassero le donne: con la mano ha allontanato l'arma. E' partito un colpo. Lo ha ammazzato. Raccolti i quattrini - secondo una stima approssimativa dei carabinieri una ventina di milioni - i malviventi sono scappati. Pure i clandestini, spaventati, se la sono data a gambe. Solo la moglie di Rrozhani, muovendosi nell'oscurità, ha cercato il corpo del marito. L'ha trovato, si è piegata verso di lui, ha urlato il suo nome. Non c'era più niente da fare. Faceva freddo, pioveva. Ma lei, urlando, è rimasta lì, convinta che potesse ancora salvarlo. E chiedeva aiuto. Poi ha capito. Di notte, accompagnata da due connazionali, ha attraversato le campagne e raggiunto una casa. Un'ora e mezzo di cammino, avrà percorso 15 chilometri, piangendo, confusa per quella tragedia. I suoi compagni sono scomparsi E' rimasta da sola a chiedere soccorso. Alcune persone l'han no aiutata. Sono arrivati i cara binieri. Ma la donna ha potuto raccontare pochissimo. Ha visto a malapena il volto dei ban diti, due. Molto probabilmente c'erano altri comphci. La donna è ancora in stato confusionale Verrà ospitata in un centro di accoglienza. Gli albanesi erano partiti da Valona su un gommone, una delle decine di piccole imbarca zioni che ogni notte accarezza no l'Adriatico per scaricare clandestini sulle coste pugliesi Rrozhani e la moglie provenivano da Scutari. Le indagini sembrano molto complesse Non esistono informazioni sufficienti a tracciare un identikit dei banditi. Si sa soltanto che erano italiani. La donna ne ha udito la voce, sì erano italiani [r.b.] Il teatro dell'omicidio
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