Gesù venduto per 12 milioni di Giorgio Calcagno

Gesù venduto per 12 milioni Gli storici hanno calcolato il valore dei 30 denari versati a Giuda Gesù venduto per 12 milioni Itrenta denari di Giuda erano una cifra proprio modesta, anche per la povera Palestina del I secolo. L'argento, tutto insieme, non arrivava a 450 grammi. Con il conio il valore si alzava un po', non molto. Erano, come i biblisti ci insegnano, sicli di Tiro, monete con le quali si poteva pagare la giornata di un operaio (come i vignaioli della parabola di Matteo). Ma adesso gli specialisti hanno fatto meglio ì conti, ci dicono che cosa se ne potrebbe ricavare, al cambio di oggi: 12 milioni di lire. E' quanto si è appreso nell'incontro fra sindonologi e numismatici che si è svolto a Torino per presentare il libro e la mostra su «Le monete al tempo di Gesù». Così poco, veramente? E per una cifra che può garantire al massimo un anno di magra sussistenza il discepolo avrebbe consegnato il Messia ai crocifissori? Da duemila anni il nome dell'Iscariota suona sinistro, nella nostra cultura. In compenso da un secolo la letteratura lavora per riscattarlo. Certamente Giuda non compì il suo gesto per denaro: e la ricerca dei numismatici lo conferma. Se fosse stato così interessato all'argento, ne avrebbe chiesto molto di più. Giuda, come lo ha inteso una sempre più forte corrente di pensiero - basti pensare al «Maestro» di Max Brod era l'uomo che più di ogni altro aveva sperato nel Nazareno. Aveva intuito, lui solo, che il figlio del falegname era il Redentore. Ma voleva una redenzione concreta, immediata, pensava che Gesù dovesse battersi per la liberazione del suo popolo. Non poteva accettare, l'uomo di Israele, un regno che non fosse già di questa terra. E, sentendosi tradito nelle sue speranze, si vendicò con il tradimento: volutamente il più spregevole. Gesù non doveva subire soltanto la sconfitta della croce. Doveva essere umiliato anche dal suo discepolo, che aveva fissato il valore del maestro in un misero pugno di monete, inutili perfino per il traditore. Giorgio Calcagno

Persone citate: Gesù, Max Brod

Luoghi citati: Giuda, Israele, Palestina, Torino