Bologna sul trono d'Europa

Bologna sul trono d'Europa Un'eccellente prestazione difensiva ha permesso agli emiliani di battere l'Aek Atene (58-44) nella finale di Coppa Campioni Bologna sul trono d'Europa Savie grande trascinatore della Virtus UN TRIONFO ATTESO BARCELLONA DAL NOSTRO INVIATO Il lungo tunnel buio finalmente è alle spalle. Dopo dieci anni di umiliazioni e purgatorio, l'Italia torna sul gradino più alto d'Europa grazie alla squadra che in questa stagione meglio la sta rappresentando e più la onora: la Virtus Kinder Bologna. La formazione bianconera ha infatti conquistato l'Eurolega (ex Coppa Campioni), battendo in finale l'Aek Atene 58-44 al termine di un match durissimo in difesa ma giocato sapientemente dai bolognesi. Per la Kinder è il primo successo nel più prestigioso torneo continentale. E ha fatto centro, con pieno merito, al termine di un cammino europeo da dominatrice assoluta. Un exploit reso possibile dalla programmazione e, naturalmente, da una buona dose di quattrini (i vincitori ai divideranno un premio di 1200 milioni). ' Tutto è cominciato la scorsa estate, quando tornò in panchina l'allora et Ettore Messina, reduce dall'argento agli Europei proprio qui a Barcellona. Con la regia del coach e della vecchia gloria virtussina Roberto Brunamonti, la squadra è stata studiata a tavolino e poi assemblata dal presidente e proprietario Alfredo Cazzola, il papà di que- sta Virtus Anni 90. Con lui la vecchia società bianconera si è trasformata in un'autèntica multinazionale, vanto assoluto della capitale italiana della pallacanestro. Il trio Messina-Brunamonti-Cazzola l'estate scorsa ha costruito una corazzata che nemmeno le dracme dei colossi greci (vincitori delle due scorse edizioni di Eurolega) o le pesetas delle facoltose società spagnole (a segno nel '94 e '95) sono riuscite ad affondare. E questa Kinder sembra avere tutte le qualità per durare a lungo. Si prevedeva una finale dura e all'insegna delle difese. Così è stato. La Kinder è partita bene soprattutto con Sconochini (che sporcava ogni pallone in difesa ed era pronto a fiondarsi in contropiede) e Savie (5-0), poi ha però subito Prelevic (5-7), guardacaso un ex. Intanto Coldebslla, anche lui in passato bandiera della Virtus, si prendeva cura di Danilovic. Malgrado la grande difesa e i colossi ateniesi (Alexander 210 cm, Andersen 213, Tsakalidis 219, un vero spauracchio sotto canestro questo georgiano naturalizzato), Bologna non ha mai perso la testa, variando molto in attacco (bene soprattutto Rigaudeau e Savie) e marcando a sua volta in modo splendido tanto da annullare Anderson (decisivo in semifinale) e limitare l'altro americano Alexander. La Kinder, sempre in vantaggio, è così andata al riposo già con un buon margine (28-20), incrementato poi al 23' (33-20) e al 29' (38-25). A quel punto il mago greco Ioannidis ha tentato una girandola di cambi, alternando tutti i suoi uomini e tornando così in partita (45-41 al 37' sotto la spinta del piccolo playmaker spagnolo Lasa). Ma la straordi- naria prestazione di Savie ha chiuso il match: il gigante jugoslavo, eletto miglior giocatore della finale, ha conquistato un pallone preziosissimo recapitandolo a Danilovic per un facile canestro, poi addirittura ha gelato la difesa greca con una «bomba» che ha virtualmente chiuso la partita. Ed è comin¬ ciata la folle notte dei cinquemila tifosi bolognesi a Barcellona, un anticipo di quanto sarebbe poi successo nel capoluogo emiliano, all'arrivo del charter dei bianconeri campioni d'Europa. Purtroppo la finale, alla quale hanno assistito 11.900 spettatori, è stata guastata da alcuni in¬ cidenti che hanno visto protagonisti i tifosi greci, già autori di alcune violenze nella semifinale di martedì e per le strade del capoluogo catalano mercoledì, quando la polizia ha dovuto arrestare cinque teppisti ateniesi. Sistemati senza alcun criterio logico proprio sopra una frangia di sostenitori bolognesi, i focosi ultras (pur ingabbiati in una rete alta due metri) hanno scagliato sugli spalti sottostanti ogni sorta di oggetto, ferendo sette italiani, uno dei quali in modo piuttosto serio a un occhio. Ricoverata inoltre una ragazza incinta. Giorgio Vìb erti Hugo Sconochini, uno dei protagonisti Kinder, in azione contro i greci [api Ettore Messina ancora fortunato a Barcellona: dopo l'argento da citi agli Europei '97, ora il trionfo con la Kinder Sconochini recupera palloni preziosi che Danilovic e Rigaudeau trasformano in canestri Incidenti nel pre-gara