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Betsabea torna in Italia Scambio fra musei Betsabea torna in Italia D WASHINGTON OPO mezzo secolo di improbabili peripezie torna finalmente in Italia Betsabea al bagno, il celebre dicinquecentesco di Jacopo che adornò brevemente pinto Zucchi 'ambasciata italiana a Berlino prima di essere rubato dai sovietici alla fine della guerra. Il Wadsworth Atheneum, il piccolo museo di Hartford (Connecticut) che l'aveva acquistato in buona fede da un antiquario di Parigi trent'anni fa, ha deciso di restituirlo alla Galleria Nazionale di Roma. In cambio, il governo italiano gli ha prestato una mostra sul Caravaggio che è stata inaugurata ieri. Lo Zucchi sarà restituito, insistono con puntiglio i dirigenti del museo americano, perché loro hanno deciso di «riparare un torto mai commesso». Ma in realtà dietro al «beau geste» del Wadsworth Atheneum c'è stato un bel mercanteggiare. Inizialmente il museo di Hartford chiese un prezzo molto alto: una mostra esclusiva con tutti i più grandi capolavori della Galleria Nazionale. Il governo italiano rispose picche. Le due parti hanno trattato e alla fine si sono messe d'accordo su questa mostra sul Caravaggio che in realtà gira già da qualche anno. Il dipinto tornerà alla Galleria Nazionale, da dove partì all'inizio degli Anni Quaranta per l'ambasciata berlinese. Ma l'opera di Zucchi rimase appesa solo pochi mesi. Le truppe di Stalin la staccarono dal muro nel 1945 e la portarono in Urss con il resto del loro bottino. Qualche anno dopo i sovietici cominciarono a vendere nelle capitali oltre-cortina alcuni quadri rubati alla fine della guerra. Il dipinto finì nel mercato dell'antiquariato parigino e venne comprato nel 1965 da un esperto che stava acquistando opere per il Wadsworth Atheneum che voleva arricchire la collezione italiana. L'esperto lo comprò per 35 mila dollari, convinto di aver acquistato una tela del Vasari. E come tale fu esposta fino agli Anni 70, quando una nuova expertise ne rivelò la vera identità. Andrea di Robilant