E le banche fanno resistenza di Gian Carlo Fossi

E le banche fanno resistenza LA REAZIONE E le banche fanno resistenza t; •'• ■■!'-uv.n ■■■ v.Mi'jgii ts?rr~• - • ~ra «Sbagliata la guerra sm*pm$titi a tasso fisso» GU ISTITUTI DI CREDITO ■ ■ ■ ! il »Ul »a olog Qtisriì li j tibas SRQMA UL caro-mutui è rissai'Dopo la conferma da parte di Romano Prodi della possibilità di ridurre il tasso dei mutui ipotecari al 5 per cento, le associazioni dei consumatori alzano il tiro con l'accusa di usura all'intero sistema bancario e l'annuncio dell'imminente presentazione di esposti a tredici diverse Procure della Repubblica su «tutta la vicenda dei tassi di interesse e delle penali». E in Parlamento parte una dura offensiva per la revisione di tutti i mutui concessi in passato, quando l'inflazione galoppava in salita, a condizioni che oggi appaiono «onerosissime e al di fuori di ogni ragionevole parametro di mercato». Ma l'Associazione bancaria italiana (Abi) non ci sta, respinge le critiche e parte al contrattacco con inusitata violenza. «La guerra sui mutui a tasso fisso - tuona il presidente Trancredi Bianchi - è sbagliata nei principi e soprattutto non è compito dell'Abi risolverla. Non esiste una ricetta valida per tutte le situazioni, spetta alle banche trovare di volta in volta nel colloquio con i clienti la soluzione dei singoli e specifici casi». In ballo ci sono cifre notevolissime, centinaia di migliaia di miliardi, ed ogni banca dovrebbe considerare la situazione dal suo punto di vista. «Vi immaginate la Confindustria - aggiunge Bianchi - che dice alla Fiat a quale prezzo deve vendere le automobili? Il problema, per statuto, non è dell'associazione. L'Abi non può dare ordini a nessuno, non può negoziare, ogni banca è libera di scegliere e di fare i propri accordi, e certamente in questo ambito si troveranno le soluzioni. Non siamo più all'epoca del fascismo... Sia chiaro, comunque, che dimostreremo una volontà terribile di reagire a qualsiasi offesa». Sopratutto con riferimento al passato l'Abi implicitamente in dica la strada della trattativa tra banca e cliente per sanare i conflitti, ma per quanto la riguarda precisa che difenderà fino in fondo la legittimità giuridica dei contratti dei mutui già stipulati: «Non soDDorto che Qualcuno pensi che io possa presiedere un'associazione per la quale si ipotizza il reato di associazione a delinquere. Per quanto concerne penali contestate nella misura del 40% non ci credo. Il meccani¬ smo delle penali è diverso da contratto a contratto, ma non si tratta di un furto, sebbene di una logica di intermediazione». La levata di scudi, d'altra parte, fa esDlodere contestazioni e accuse. Nel mirino ci sono, in particolare, 700 mila contratti che costringono i cittadini a pagare interessi di più del doppio rispetto ai livelli attuali per mutui a tasso fisso contratti mima del '94. «Se non è usura per la legge e per le banche - osserva l'Adoc, una delle molte associazioni per la difesa dei consumatori - certo è un fatto grave che né le banche, né il governo possono più ignorare. Almeno si dovrebbero rivedere le penali per coloro che vogliono liquidare anticipatamente un mutuo, le quali arrivano in casi limite fino al 30%». L'Associazione di difesa degli utenti dei servizi bancari (Adusbef) annuncia tre iniziative drastiche: 1) il ritiro della propria delegazione dal tavolo di lavoro con l'Abi; 2) la presentazione immediata di esposti sui tassi di interesse e le penali alle Procure delle Remibblica di Roma. Milano, Torino, Genova, Venezia, Padova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Cagliari, Catania e Palermo; 3) la promozione di giudizi civili per ottenere la nullità di tassi usurari. La Codacons giudica «commovente» lo sforzo fatto dall'Abi per giustificare i mutui a tassi usurari praticati dalle banche e «ridicola» la proposta di ricorrere a una sorta di «rottamazione» al fine di abbassare i tassi. L'Adiconsum protesta contro «la scarsa, per non dire in molti casi assoluta, mancanza di concorrenza e di trasparenza». Intanto alla Camera il verde Paolo Cento reclama, in una interrogazione, l'intervento del governo perché «sulla vicenda dei mutui il cittadino non sia lasciato solo». Al Senato Maria Grazia Siliquini, di Alleanza nazionale, relatrice sull'usura, rileva che «se l'Abi continuerà con questo inaccettabile atteggiamento di prepotenza, spetterà al governo occuparsene perché i cittadini non debbano più subire dei tassi che rispetto alla legge si configurano al limite dell'usura». L'Abi, insiste la senatrice, deve affrontare senza ulteriori indugi la questione della rinegoziazione con i clienti dei «vecchi mutui» a condizioni non vessatorie. Nel mezzo di questa contestazione, peraltro, qualcosa comincia a muoversi. Gli enti previdenziali hanno avviato un approfondito esame sulla possibilità di rivedere le clausole dei contratti di mutuo accordati in tempi di inflazione elevata. L'Inpgi (giornalisti) ha accertato che 1832 iscritti hanno contratto mutui per l'acquisto della casa a tassi di interesse fisso, oggi superiori a quelli praticati dalle banche e dallo stesso istituto. L'eventuale ricalcolo dei piani di ammortamento, riportando i tassi ad un valore medio intorno all'8,20%, provocherebbe per l'ente la rinuncia a 20 miliardi. Gian Carlo Fossi Le associazioni dei consumatori «Pronti 13 esposti alle procure Questa è usura» Tancredi Bianchi: non accetto che qualcuno pensi che io presieda un'associazione per delinquere

Persone citate: Maria Grazia Siliquini, Paolo Cento, Romano Prodi, Tancredi Bianchi, Trancredi Bianchi