IRMA, SEMPRE PIU' DOLCE di Silvia Francia

IRMA, SEMPRE PIU' DOLCE IRMA, SEMPRE PIU' DOLCE APPRODA il 21 alle 20,45 all'Alfieri, a un anno circa dal debutto, lo spettacolo «Irma la dolce», prodotto dal Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia per la regia di Antonio Calenda e l'interpretazione di Daniela Giovannetti e Fabio Camilli (nei ruoli dei due protagonisti), di Paolo Triestino e Gian Fabio Bosco (ovvero il noto Gian che fece a lungo coppia con Rie). L'allestimento del testo di Ale¬ xandre Breffort, musicato da Marguerite Monnot (anche autrice per la Piaf), richiama alla memoria note edizioni del passato: il musical, che debuttò nel '56 al Gramont di Parigi con Colette Renard protagonista, è entrato nella storia dello spettacolo soprattutto per la notissima versione •cinematografica diretta da Billy Wdder e interpretata da Shirley Macinane e Jack Lemmon. Sulle scena, fu invece Peter Brook a firma- re un prestigioso allestimento della commedia, che in ItaMa fu presentata da Vittorio Gassman, anche interprete con Annamaria Ferrerò. L'attuale messinscena di Calenda (che rimarrà in scena, nella sala di piazza Solferino, dal 21 al 26 aprile, biglietti a 22-45 mila lire, tel. 562.3800), lodata all'unanimità dalla critica e festeggiata da un gran numero di spettatori, è fondata sulla traduzione e adat¬ tamento di Roberto Cavosi, che ha saggiamente mantenuto gli eleganti francesismi del testo originale: «poule» pare più idoneo al fiabesco contesto del nostrano mignotta, come «mec» suona meno repulsivo di pappone o magnaccia. Enfatizzati pure certi nobilitanti echi brechtiani e pirandelliani. Le musiche sono riadattate da Germano Mazzocchetti, le coreografie di Aurelio Gatti, scene e costumi di Bruno Buonincontri e i testi delle canzoni di Claudia Poggiani. Premiata dalla regia di Calenda, la ritmica scansione dell'azione, che si dipana in un crescendo frenetico, sospesa tra musical, vaudeville e fiaba romantica, tra echi surreali e poetico realismo. La storia, assai nota, è quella dello studente poeta Nestore, che s'innamora della prostituta Irma, detta la dolce per le sue gentili maniere e il suo fascino «sweet». Geloso della donna e desideroso di non dividerne i favori con altri, 10 studente si fa passare per Oscar, lord della old England, che pretende e ottiene l'esclusiva dalla donna, in cambio di lauti tributi. Accade, però, che il giovane (che per far fronte all'impegno economico si sottopone a massacranti tour-de-force lavorativi) maturi una sorta di gelosia verso 11 suo «doppio», ovvero, verso il se stesso camuffato da Oscar. Di qui, una girandola di equivoci (il giovane finirà in prigione accusato, nientemeno che di aver assassinato l'inesistente alter-ego britannico), travestimenti, inseguimenti, colpi di scena. Sino al lieto fine, con Irma innamorata del suo tenace spasimante, che partorirà due gemellini, chiamati Nestore e Oscar, per non far torto né alla realtà né all'immaginazione dell'amore. Silvia Francia IRMA, SEMPRE PIU' DOLCE Paolo Triestino Daniela Giovannetti Fabio Camilli e Gian in «Irina la dolce». Sotto una scena di «Rocky Horror»

Luoghi citati: Friuli, Parigi, Venezia Giulia