Squotters Un giorno di tensione

Squotters Un giorno di tensione a Bologna Squotters Un giorno di tensione BOLOGNA. L'occupazione degli squatter bolognesi è terminata alle 19,40 dopo due ore di trattative con le forze dell'ordine. I giovani, in tutto 21, sono stati identificati all'interno dello stabile di via dei Poeti 8, occupato 24 ore prima, e fatti uscire uno a uno, salutati da slogan e grida dei loro compagni che erano lì davanti. E' stato l'epilogo di un'altra giornata ricca di tensioni che però alla fine ha visto prevalere il tentativo di dialogo tra le parti, sommato a tanto buon senso. «Abbiamo voluto evitare incidenti - ha commentato il questore, Domenico Bagnato -. Bene o male, c'è stata decisione, ma anche prudenza». Sul posto, per il Comune, anche l'assessore alle politiche sociali Lalla Golfarelli. Che ha avuto parole di elogio per polizia e carabinieri: «Hanno fatto un buon lavoro. D metodo è questo. L'interesse è che non ci siano provocazioni. Ascoltare ed evitare di fare caos». Come dire che anche a Bologna come a Torino c'è chi vuole aprire il dialogo con i giovani di queste aree disagiate. Anche se va chiarito che tutti gli squatter bolognesi saranno ora denunciati per danneggiamenti, occupazione e resistenza a pubblico ufficiale, mentre al termine dello sgombero sono subito entrati in azione i muratori per chiudere gli accessi all'edificio. Il capoluogo emiliano sospira di sollievo. Perché le premesse sembravano tutt'altro che favorevoli a una composizione pacifica della contestazione. Nel primo pomeriggio di sabato gli anarchici-squatter avevano occupato l'immobile, di proprietà del Consorzio di Bonifica Palata Reno e fino al '95 sede degli ufficiali giudiziari, ora in vendita e da ristrutturare. Probabilmente erano le stesse persone che nelle scorse settimane avevano inscenato la manifestazione di protesta in via Del Pratello, di fronte al carcere minorile,^ dopo il- suicidio,in carcere dello squattif' tbrihise' Edo MassariuE a poche ore dall'inizio dell'occupazione, iyicmdi casa si erano lamentati conia polizia. «Da lì provengono schiamazzi. La musica è assordante». Ieri mattina cinquanta tutori dell'ordine avevano tentato l'irruzione. Ma gli squatter erano saliti fino all'ultimo piano, ritirandosi sui tetti dopo aver sbarrato dall'interno l'ultima porta di accesso. E avevano anche lanciato qualche tegola, gridando slogan contro le forze dell'ordine. Alle 12,30 era arrivato il questore Domenico Bagnato e alle 14 gli autonomi che stazionavano sotto il palazzo avevano fatto un blocco stradale nella vicina via Farmi, disperso con una carica. Sempre nel primo pomeriggio i manifestanti dal tetto, con un megafono, avevano fatto sapere che uno di loro stava male. Pronta la polizia aveva fatto arrivare alcune bottiglie d'acqua agli occupanti ed aveva chiamato un'ambulanza. Alle 17, un altro gruppo di squatter non occupanti aveva inscenato una nuova manifestazione di protesta per strada. Poco dopo era cominciata la trattativa tra forze dell'ordine e occupanti, conclusasi dopo oltre due ore e mezzo. [m. o.l

Persone citate: Domenico Bagnato, Lalla Golfarelli

Luoghi citati: Bologna, Torino