Retata di imprenditori di Allah

Retata di imprenditori di Allah ANKARA Venti in carcere. Dieci mesi al sindaco di Istanbul: istigazione all'odio Retata di imprenditori di Allah Turchia, il giudice: finanziano i gruppi illegali ANKARA. La polizia turca ha fermato venti uomini d'affari accusati di finanziare il movimento islamico, mentre un importante esponente musulmano moderato ha denunciato le «esagerazioni» della campagna antifondamentalista istigata dai militari. L'operazione della polizia di Ankara ha portato lunedì, secondo la stampa, alla detenzione di venti uomini d'affari islamici, alcuni di essi esponenti dell'Associazione degli Industriali Indipendenti (Musiad, filoislamica), per il loro coinvolgimento nella compagnia di assicurazioni «Dost», legata alla fondazione islamica «Yuva», che avrebbe finanziato, attraverso un giro illegale di denaro, l'ex partito filoislamico Refah e il suo successore Partito della Virtù (Fp). Ti presidente della Musiad, Eroi Yarar, ha denunciato l'operazione poliziesca come «un colpo contro la libertà d'impresa» e la democrazia. I fermi fanno seguito a recenti direttive del Consiglio nazionale di Sicurezza (Mgk), dominato dai militari, per un controllo delle fondazioni islamiche che, secondo i generali, finanzierebbero il fondamentalismo. II leader moderato islamico Fetullah Erbas, anche egli nel mirino dei militari, ha affermato che si sta esagerando il problema integralista che «potrebbe essere fermato da una pattuglia» di soldati. Ed il sindaco islamico di Istanbul, Regep Tayp Erdogan, considerato come l'uomo forte del movimento islamico, è stato condannato ieri a dieci mesi di detenzione senza la condizionale per «istigazione alla rivolta e all'odio religioso». Lo ha annunciato l'agenzia «Anadolu». Erdogan, condannato da un tribunale per la sicurezza dello Stato in Diyarbakir, per un discor so tenuto nei mesi scorsi nella regione, potrà ap pellarsi contro la sentenza. Lo stesso procuratore aveva chiesto l'assolu zione di Erdogan, ma la corte l'ha condannato a un anno poi ridotto a dieci mesi per «buona con dotta» durante il processo. Nel suo discorso pubblico tenuto a dicembre, il sindaco aveva citato alcuni versi di un poeta classico musulmano che paragonava i minareti ai fucili («I minareti sono le baionette, le cupole gli elmetti, le moschee le caserme e i fedeli i no stri soldati»), interpretati dai giudici come un in vito alla rivolta per lo stabilimento di un regime antisecolarista in Turchia. Gli avvocati del sin daco hanno annunciato che sarà presentato appello. Se fosse confermata la condanna, Erdogan, che non è stato arrestato, perderà il suo posto e gli sarà vietato ricoprire qualsiasi altra carica politica. [Ansa]

Persone citate: Erdogan, Regep Tayp Erdogan

Luoghi citati: Ankara, Istanbul, Turchia