Droga, lo spot della polemica di Francesco Grignetti

Droga, lo spot della polemica «Linguaggio ambiguo», nel mirino la nuova campagna di Palazzo Chigi Droga, lo spot della polemica FROMA ATTI furbo, non farti male». Con un gioco di parole su quel «farsi», che ai ragazzi parla molto chiaro, parte la nuova campagna contro le droghe della presidenza del Consiglio, dipartimento di Livia Turco. Questa volta di scena sono pasticche, «ecstasy» e anfetamine. E se ne parlerà ai ragazzi più che ai genitori con consigli semplici, «Non mischiare pasticche e alcol», «Bevi molta acqua», «Attenzione, anche i vestiti troppo stretti innalzano la temperatura corporea». Ma questo approccio minimalista non piace ai proibizionisti duri. Il «Giornale di San Patrignano» attacca la filosofia di base della campagna governativa: «Obiettivo: limitare i danni dell'ecstasy. In quale modo? Insegnando ai ragazzi che è possibile drogarsi senza rischi. Per farlo Livia Turco spende otto miliardi dei contribuenti». Agli orfani di Muccioli non piace proprio questo approccio. Ti¬ pico del governo dell'Ulivo, peraltro. La filosofia dei «danni limitati» della droga, ma anche della prostituzione, e in generale di tutte le devianze, va per la maggiore nel centrosinistra. Vista da San Patrignano, invece, la «riduzione del danno» si trasforma in una pericolosa sbandata, in un permissivismo che un domani spalancherà magari la porta alla legalizzazione dello spinello. «La nuova discoteca è quella dove si può sballare, ma, attenzione, in modo intelligente!». E spiega Carlo For- ret, direttore della rivista: «E' messaggio peggiore: puoi prendere l'ecstasy, ma senza esagerare». Se a San Patrignano sono sul piede di guerra, altrove le comunità appoggiano la campagna di Livia Turco. Ma l'arma segreta saranno i dj. A loro il compito di spiegare ai ragazzi che le pasticche non sono ciliegie, una non tira l'altra. Francesco Grignetti

Persone citate: Livia Turco, Muccioli