Un blitz libera il bambino rapilo in Venezuela di Fulvio Milone
Un blitz libera il bambino rapilo in Venezuela E' il figlio di un imprenditore originario di Castellammare di Stabia. Arrestato il commando di sequestratori Un blitz libera il bambino rapilo in Venezuela Ostaggio per 2 mesi e mezzo dei banditi SALERNO. «Mis- ■ sing-Desapareci- § do». Era scritto p così sui manifesti m che ritraevano il 11 volto paffuto di p un bambino con |f lo sguardo vispo. |f| Quella foto è ri- |§§ masta attaccata per due mesi e mezzo sui muri "% di Aruba, un'isola delle Antille Olandesi. Poi, finalmente, il lieto fine: è tornato a casa Gianni Ferrara, otto anni, figlio di un imprenditore italiano originario di Castellammare di Stabia che ha fatto fortuna oltreoceano con una catena di ristoranti. Tenuto in ostaggio per settantatrè giorni da una banda di rapitori, è stato liberato nel cuore della notte con un blitz della polizia venezue¬ lana a Maracaibo, una città sulla costa di fronte ad Aruba. I sequestratori, dieci persone di nazionalità venezuelana e colombiana, sono stati arrestati. Erano stati identificati da tempo: gli investigatori, che si sono tenuti costantemente in contatto con la direzione cen- trale dei servizi antidroga italiani, le tenevano sotto controllo in attesa di entrare in azione. Nella notte fra domenica e lunedì gli agenti hanno agganciato i banditi fingendosi mediatori per il pagamento del riscatto, 350.000 dollari Usa, ed hanno fatto scattare le manette. Nelle stesse ore la polizia ha messo a segno un altro colpo: un secondo ostaggio di una banda di sequestratori, l'italo-venezuelano Silvio Di Lanzo, rapito il tre aprile ad Acarigua, ha potuto riabbracciare la moglie e i genitori senza che sia stato pagato il riscatto. Anche in questo caso i rapitori, sedici persone, sono finiti in carcere. Nelle intenzioni della banda avrebbero dovuto essere sequestrati anche un fratello e una cognata dell'ostaggio, figlio di un industriale del riso originario di Latina. Il piano, però, riuscì solo in parte, e nella trappola finì solo Silvio Di Lanzo. «Finalmente è tutto finito, mi hanno assicurato che il mio bambino sta bene», ha esclamato ieri mattina la madre di Gianni Ferrara, Filomena Moore, appena ha saputo della liberazione del figlio. La donna ha atteso con trepidazione l'arrivo del ragazzo accompagnato dal padre nella casa di Oranjestad, la capitale dell'isola di Aruba. Per la famiglia si è concluso un incubo durato settantatrè giorni. Il sequestro, il primo nella storia di Aruba, è stato attribuito sin dal primo momento dagli investigatori a una banda di rapitori non del luogo. Il blitz dei sequestratori era stato studiato nei minimi particolari. Dopo aver fatto irruzione nella casa dei Ferrara, in Boulevard Smith, i banditi immobilizzarono e narcotizzarono la madre del bambino, una zia ed un amico di famiglia, quindi fuggirono con l'ostaggio a bordo di un'auto rubata nel garage della villa. Per la famiglia e per il piccolo cominciò una lunga e angosciosa attesa. Stremati dalla tensione, sconvolti da una miriade di notizie puntualmente smentite, i genitori di Gianni chiesero il silenzio stampa per non pregiudicare le trattative con i rapitori che si erano fatti vivi con una telefonata: un breve messaggio, affidato alla voce rotta dal pianto del bambino che diceva: «Vi prego, aiutatemi». Fulvio Milone Rilasciato anche un altro prigioniero I familiari non hanno dovuto pagare un riscatto Era stato preso il tre aprile scorso ■ § p m 11 p |f f| §§ "% Il bambino di 8 anni liberato in Venezuela
Persone citate: Filomena Moore, Gianni Ferrara, Silvio Di Lanzo
Luoghi citati: Acarigua, Antille Olandesi, Aruba, Castellammare Di Stabia, Latina, Salerno, Venezuela
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