Di Bella Adesso si tratta

Di Bella Adesso si tratta Protesta finita Di Bella Adesso si tratta ROMA. Il ministero della Sanità farà subito delle verifiche tra i produttori dei farmaci della Multiterapia Di Bella (MDB) per accertare i motivi della loro carenza sul mercato e adotterà le iniziative necessarie per rimuovere le cause del fenomeno. Per quanto riguarda la somatostatina, e l'ocreotide, il ministero assicura di aver già percorso tutte le strade per aumentarne la disponibUità: le carenze oggi sono oggettivamente legate alla capacità produttiva delle aziende. Ma già da maggio-giugno, secondo quanto hanno assicurato le case farmaceutiche, le quantità di farmaci a prezzo politico aumenteranno. Il comunicato del ministero della Sanità arriva a tarda sera, alla fine di una nuova giornata di sit-in e proteste, culminata in un incontro tra una delegazione dell'Aian, guidata dalla presidente Patrizia Mizzon e accompagnata dal direttore dell'emittente «Radio radio», Ilario Di Giovambattista, e il sottosegrario alla presidenza del Consiglio, Enrico Micheli. Insomma, alla fine ha prevalso il dialogo. E nel giorno in cui la Corte Costituzionale si pronuncerà sul contestato «decreto Di Bella», le acque sembrano placarsi. Anche l'ultimo manipolo di manifestanti che resiste davanti alla galleria Colonna alle dieci'di sera decide di sciogliersi: «Smontiamo tutto e torniamo a casa: questa volta i loro impegni sono scritti sulla carta e siamo più tranquilli». Micheli si è infatti impegnato a favorire un incontro fra i medici che praticano la MDB e il ministero della Sanità per esaminare i problemi pratici legati all'applicazione del decreto e per cercare di risolvere la questione della carenza di farmaci. «Abbiamo esposto le nostre ragioni, il governo si è impegnato a risolvere il problema della reperibilità dei farmaci», ha spiegato Di Giovambattista. Nel pomeriggio la delegazione dell'Alan si è recata al ministero della Sanità a discuterne. Ce n'è voluto. Ieri mattina il centro di Roma è rimasto bloccato per la protesta dei malati di cancro e dell'Aian che chiedevano «libertà di cura»: vogliono cioè che tutti i malati possano seguire la Multiterapia Di Bella (MDB) all'interno del cosiddetto «studio osservazionale» pre visto dalla sperimentazioone, usu fruendo della gratuità dei farmaci, che peraltro, sostengono, non si rie scono più a trovare in farmacia. E questo era l'altro motivo della prò testa. Una delegazione aveva già incon trato sabato scorso il capo della se greteria alla Presidenza, Porpora. Ma senza concludere nulla. «Siamo stufi di incontri interlocutori, vo gliamo impegni precisi», sosteneva in mattinata la presidente Mizzon. Mentre i malati di cancro, incate nati a un cancello, continuavano lo sciopero della sete. E i manifestanti con la faccia dipinta, cartelli e cappelli tricolori con mani tese di cartapesta bloccavano il traffico di mezzo centro storico. Deputati di An come Domenico Gramazio e Francesco Storace incontravano i manifestanti solidarizzando e accusando il governo: «An ha portato in Parlamento gli emendamenti chie sti da Di Bella ma il governo lo ha blindato». «L'unica risposta è scritta a quella che è ormai legge dello Stato: la sperimentazione», rispon deva Rosy Bindi. [m. g. b.l

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