«Evitate altro sangue» di D. Bo.

«Evitate altro sangue» «Evitate altro sangue» Igenitori di Maria Angela «Fermate quel vigliacco» VENTIMIGLIA. «Chi sa qualcosa, lo dica. Collabori alle indagini, senza esitare. E gli investigatori non lascino nulla di intentato, perché nessuna altra ragazza faccia la sua fine». E' l'appello lanciato ieri sera dalla famiglia di Maria Angela Rubino. Sono il papà Benedetto, la mamma Rosa, i fratelli Nino e Sandro, la sorella Donatella, distrutti dal dolore ma decisi a chiedere e ottenere la verità sulla fine di Maria Angela. «Una ragazza dolcissima, uccisa senza un perché. Noi non ce ne facciamo una ragione», racconta lo zio Santo. E il padre, titolare di una officina di autodemolizioni alla periferia di Ventimiglia, dice che «chi ha ucciso è un vigliacco». Nella casa di via Freccerò 29 continua il via vai dei parenti e degli amici di questa famiglia oppressa da un peso insopportabile: una ragazza di 32 anni uccisa chissà da chi e chissà perché. Anziani, ma anche amici di Maria Angela, ragazze e ragazzi che la frequentavano in discoteca o dividevano con lei la passione per il jogging. Vestiti a lutto, entrano nel cancello della villetta, escono presto, con gli occhi gonfi di pianto: «Era una ragazza normale, non meritava la fine che ha fatto». Non si dà pace neanche il fidanzato, l'agente di polizia ferroviaria Giovanni Capaldo, 30 anni. Ieri si è presentato in questura, dai colleghi: «Voglio dire tutto quello che so di Maria Angela, perché può servire alle indagini». «Spontanee dichiarazioni» dicono i colleghi del commissariato di Ventimiglia che hanno trasmesso agli investigatori un rapporto su una storia d'amore che avevano visto iniziare un anno fa quando Maria Angela, impiegata in una ditta di pulizie che aveva in appalto le caserme del Ponente, aveva conosciuto Giovanni. «Andavano d'accordo, si volevano bene, forse presto si sarebbero sposati» [d. bo.]

Persone citate: Giovanni Capaldo, Maria Angela, Maria Angela Rubino

Luoghi citati: Ventimiglia