Così nacque Robinson Crusoe

Così nacque Robinson Crusoe Una studiosa: ho scoperto il personaggio reale che ispirò Defoe Così nacque Robinson Crusoe «Era un portoghese vissuto nel XVIsècolo» LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E se Robinson Crusoe fosse portoghese? E' una tesi che può sembrare bizzarra; ma la storica Fernanda Durao Ferreira - portoghese, naturalmente - ritiene che non ci siano più dubbi. In un libro appena uscito a Lisbona, L'ispirazione portoghese di Daniel Defoe, di cui si è occupato ieri il Sunday Times, sostiene che l'autore abbia attinto a cronache portoghesi di viaggi e avventure molto diffuse nel XVI secolo e approdate a Londra nel XVII: «Defoe - dice - probabilmente conosceva molti traduttori. Più lo leggo, più vi ritrovo, parola per parola, certi testi portoghesi ormai quasi dimenticati». Il suo Robinson ha anche un nome: Fernao Lopes. Finora si era sempre detto che ispiratore di Defoe fosse stato un avventuriero scozzese, Alexander Selkirk, che fece naufragio e approdò in una delle isole Juan Fernandez, nel Pacifico. Fu trovato e portato in salvo nel 1709, dieci anni prima che Defoe scrivesse le avventure di Robinson Crusoe. Fernao Lopes, invece, era morto nel 1546 nell'isola di Sant'Elena, dove si era rifugiato quando, accusato di tradimento per collusione con il nemico durante un assedio alla colonia portoghese di Goa, si era visto commutare la condanna a morte in esilio ma anche in tremende mutilazioni (orecchie, naso, mano destra e pollice sinistro). Con lui c'era un servitore di Giava (come Venerdì) e un galletto che lo seguiva dovunque (come il pappagallo di Crusoe). Persino nel linguaggio, dice la Durao Ferreira, Robinson ricalca Lopes: «Oh povero misero me» è una frase ricorrente per entrambi. Per non parlare del personaggio e dei seguiti della storia. Portato in salvo, Lopes tornò dopo qualche anno a Sant'Elena; proprio come Robinson tornò nella sua isola, nel seguito che Defoe diede nel 1720 alle avventure del suo naufrago. E poi, dice la Durao Ferreira, la descrizione dell'isola di Robinson è identica a certe descrizioni portoghesi di Goreia, al largo del Senegal. L'episodio in cui Robinson riferisce i preparativi dei cannibali per fare banchetto dei marinai spa gnoli di una nave carica d'argen to ricorda l'attacco dei cannibali a una nave carica d'oro narrata dallo scrittore portoghese Duar te Pacheco Pereira. E poi. insiste la storica, lo stes so Defoe sparse numerosi indizi. Quando fugge dalla prigione in Marocco, Crusoe è salvato da una nave portoghese. Quando raggiunge l'Europa, è a Lisbona che sbarca. E quando nel naufragio cerca di salvare qualcosa che cosa porta con sé? «Tre Bibbie e alcuni libri portoghesi», si legge nelle sue avventure [f.gal.] Daniel Defoe (1660-1731): con «Robinson Crusoe» inaugurò la tradizione del romanzo inglese

Luoghi citati: Europa, Lisbona, Londra, Marocco, Sant'elena