«Schroeder? Uno show»

«Schroeder? Uno show» «Sono certo che sarà una maratona e alla fine la spunterò io» «Schroeder? Uno show» Kohl: ma il voto è una cosa seria IL CANCELLIERE ATTACCA LO SFIDANTE CBONN ANCELLIERE, nei sondaggi le quotazioni della coalizione di governo sono al minimo, la Cdu e la Csu sembrano irrimediabilmente divise. Date forse già per perse le elezioni di autunno? «No, assolutamente. Una campagna elettorale è una maratona. Non importa chi sia avanti nei primi metri ma chi vince alla fine. Cristianodemocratici e cristianosociali si batteranno e sono convinto che vinceremo. Io per primo non mi tirerò indietro davanti ad alcuno sforzo, perché la posta in gioco è grossa per la Germania. Sappiamo bene che abbiamo davanti un cammino difficile. E negli ultimi giorni taluni ci hanno anche complicato inutilmente le cose. Ma se ora rimaniamo uniti ce la faremo. E vedrete, ci batteremo tutti insieme. Il che significa: ci concentreremo sull'avversario politico e lo affronteremo e presenteremo i nostri argoménti in marnerà convincente. Le nostre fortune elettorali aumenteranno nella misura in cui le elettrici e gli elettori riconosceranno che le elezioni politiche sono una questione importante e non il premio per la migliore messa in scena, per il migliore show, del genere di quello visto ora al congresso della Spd a Lipsia. Si tratta di garantire l'avvenire del nostro Paese. Peraltro, non è affatto vero che la Cdu e la Csu siano, come dice lei, irrimediabilmente divise. Negli ultimi tempi per me la discussione si è fatta così irritante non da ultimo perché è stata destata un'impressione che non è affatto vera. Accade che occasionalmente la Cdu e la Csu si differenzino nei toni: è stato e sarà così. Ma nelle questioni decisive siamo concordi». Quasi nessuno crede più che i bavaresi della Csu appoggerebbero Wolfgang Schàuble qualora si presentasse la necessità di scegliere un suo successore. Schàuble rimane per lei il candidato ideale? «Ma certo. Ripeto quanto dissi dopo l'ultimo congresso del nostro partito a Lipsia: mi auguro che Wolfgang Schàuble diventi, quando verrà il momento, il mio successore. In proposito vi è un vasto consenso all'interno della Cdu, e me ne rallegro in modo particolare (...) Il fatto che egli dia lo spunto alla discussione con progetti coraggiosi e spinosi va a suo favore e non contro di lui (...)». Venerdì scorso l'Spd ha incoronato a larga maggioranza candidato alla Cancelleria Gerhard Schroeder che con il suo programma, attento alle esigenze dell'economia, gode di consensi anche tra il centro. Il segretario generale dell'Spd Franz Mùntefering non ha escluso una «grande coalizione» della quale lei è però un deciso avversario. Perché mai? «Anzitutto non mi pare che il programma elettorale dell'Spd sia particolarmente attento alle esigenze dell'economia. Bisogna anche prendere per una buona volta in considerazione le risoluzioni del congresso dell'Spd, un partito che parla di un nuovo centro ma che poi finisce per proporre la vecchia sinistra. Il congresso dell'Spd ha mostrato ancora una volta che Schroeder non ha un programma e che vuole solo arrivare al potere. Lafontaine invece vuole "lo Stato Spd" del vecchio modello. Schroeder deve portargli la maggioranza per realizzarlo. A leggere il programma dell'Spd ci si rende facilmente conto che è Lafontaine ad indicare la rotta dell'Spd quando si tratta di contenuti. I socialdemocratici continuano a puntare ad imbrigliare l'economia, a nuove tasse ed imposte si veda l'imposta per la formazione - e alla reintroduzione di tasse abolite che le aziende dovrebbero pagare attingendo alle proprie sostanze. Ciò avrebbe conseguenze negative soprattutto per il ceto medio (...) Non posso proprio vedere che senso avrebbe una grande coalizione con un partito che non è capace, né vuole, attuare le riforme. Con le chiacchiere attorno alla "grande coalizione" l'Spd vuole solo distogliere l'attenzione degli elettori dal fatto che dopo il voto intende avviare un'alleanza di governo rosso-verde (Spd ed ecologisti). Se necessario approfitterà anche dell'aiuto della Pds (i post-comunisti). (...) La riforma fiscale è naufragata perché la Spd l'ha bloccata al Bundesrat (la Camera dei deputati regionali) per motivi elettoralistici e di tattica partitica». Mentre il candidato Spd Schroeder brinda a champagne con gli imprenditori, esponenti della Cdu e capi di azienda scambiano battute velenose. Il rapporto di Cdu-Csu con il mondo dell'economia si è fatto più difficile? «Al contrario, anzi proprio negli ultimi tempi si è sviluppato in senso molto positivo. Da quando l'Spd ha presentato il suo programma elettorale an- che nelle aziende, che forse prima si erano lasciate abbagliare da Schroeder, è tornata la ragione. Nella sua grande maggioranza il mondo economico, le aziende medie soprattutto, si augura una nostra vittoria. Gli imprenditori lo sanno: le riforme da noi imposte funzionano. La ripresa guadagna slancio. La Germania ha migliorato la sua posizione di Paese con forte attrazione innovativa. E almeno nelle regioni occidentali del Paese, si è riusciti a raggiungere la svolta sul piano occupazionale. L'alleanza rosso-verde sarebbe veleno per la ripresa economica e la fine di ogni speranza per l'occupazione. Proprio nel momento in cui le riforme cominciano ad avere effetti positivi, l'Spd ed i Verdi vogliono riassorbirle. Lei non troverà neppure un solo imprenditore che trovi ragionevole una tale posizione». Quali progetti intende avviare nei primi cento giorni successivi alle elezioni? «(...) Anzitutto imporrò subito la riforma tributaria, con una netta riduzione del carico fiscale che grava sui cittadini e sull'economia. E' il provvedimento più importante per fare in modo che si creino nuovi posti di lavoro in Germania. Secondo, continuerò ad impegnarmi personalmente affinché anche quest'anno venga predisposta una sufficiente offerta di posti per gli apprendisti (...) Terzo, rafforzeremo gli stimoli al lavoro e al tempo stesso lotteremo contro gli abusi. Ridurremo più nettamente gli aiuti sociali e le prestazioni sostitutive del salario nei confronti di coloro i quali rifiuteranno un lavoro adatto alle loro possibilità. D'altro lato accresceremo le possibilità dei percettori di aiuti sociali di guadagnare un qualcosa in più, entro certi limiti, senza vedersi per questo decurtare gli aiuti sociali. (...) Quarto, daremo un forte stimolo alla lotta contro la criminalità. Ciò significa, ad esempio, che la polizia deve ricevere mezzi moderni ed efficacissimi. Per fare questo occorrerà dare fondo a tutte le possibilità all'interno della Germania. E dovremo anche rafforzare nettamente la collaborazione internazionale. (...) Neppure cento giorni dopo le elezioni la Germania assumerà la presidenza all'interno dell'Unione europea. Bisognerà indicare la via da seguire in punti di grande rilievo. Mi limiterò a citare l'introduzione dell'Euro, l'allargamento dell'Ue all'Est e il finanziamento futuro della Comunità. Impegnerò tutte le mie energie e tutta la mia esperienza affinché gli interessi tedeschi all'interno dell'Ue continuino ad essere efficacemente da noi rappresentati assieme al progresso comune dell'Europa». Michael Inacker Ziegmar Schelling Copyright «Welt am Sonntag» e per l'Italia «La Stampa» «Il mio rivale vuole solo il potere, il programma Spd è scritto da Lafontaine» «Ho piena fiducia in Schàuble, sarà lui il mio successore» Sono certo Helmut ICohi visto da Levine Il Cancelliere promette «una riforma tributaria con una netta riduzione del carico fiscale che grava sui cittadini e sull'economia» che sarà una«SchroKohl: msia paresigengna abuonale risdell'Spun nunisce sinistrha moche Scgrammvare ace vuochio mportarrealizgrammcilmenne ad quandsocialpuntamia, asi vedzione tasse vrebble probe coprattuNon Helmut ICohi visto da Levine Il Cancelliere promette «una riforma tributaria con una netta riduzione del carico fiscale che grava sui cittadini e sull'economia»

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