Un rifugio segreto e protetto per il teste del delitto di Novi di M. D.
Un rifugio segreto e protetto per il teste del delitto di Novi Dimesso il viado ferito nell'omicidio di 2 guardie Un rifugio segreto e protetto per il teste del delitto di Novi NOVI LIGURE. Tre settimane fa aveva visto uccidere due metronotte dal cliente con cui si era appartato, adesso il transessuale Lorena è tornato sul luogo del delitto e ha ricostruito agli mquirenti i tragici fatti del 23 marzo. Il sopralluogo del «viado» venezuelano a Villa Minerva è stato compiuto, a sorpresa, giovedì a mezzanotte. I cronisti sono stati tenuti alla larga e gli investigatori mantengono le bocche cucite. Non c'era l'avvocalo di fiducia del transessuale, Gianfranco Pagano, Eppure, è proprio lui a garantire che «Lorena ha ricordato tutto e ha ribadito nei dettagli il racconto fatto inizialmente ai carabinieri». Cosa avrebbe detto l'unico sopravvissuto al massacro di Novi? Che il cliente l'aveva portato in quel luogo sconosciuto promettendo di pagarlo di più, in cambio di un rapporto non protetto. Poi, c'è il particolare del cancello: era chiuso all'arrivo di Lorena e dell'uomo sulla Mercedes, ma lui l'avrebbe aperto senza difficoltà, forse con il telecomando. E ancora, la pistola. Il killer l'aveva estratta già prima di vede¬ re le auto delle guardie giurate, Candido Randò e Massimino Gualillo. «Voleva uccidere anche me, lo avrebbe fatto se non fossero giunti i metronotte - ha spiegato Lorena -. Quello era un pazzo, un "deviato" con enormi problemi sessuali. Me n'ero accorto, ma non potevo scendere dalla macchina». Poi, la feroce esecuzione dei vigilantes e il tentativo di ammazzare anche il transessuale. «Per fortuna, la pistola ha fatto "che" e ho capito che aveva finito i colpi. Mi sono finto morto e l'ho scampata. Ma quell'uomo è pericoloso e va fermato subito, altrimenti ucciderà ancora». Così avrebbe detto Lorena. Ma come fa l'avvocato Pagano a essere sicuro che il suo assistito non abbia avuto titubanze? «E' semplice, dopo la ricostruzione del delitto Lorena è stata inserita in un programma di protezione e portata in un luogo segreto - afferma il legale genovese -. Ciò conferma che è sincera e che la sua collaborazione è preziosa. Se si fosse contraddetta o se avesse manifestato incertezze, non sarebbe stata trattata "con i guanti"». [m. d.]
Persone citate: Candido Randò, Gianfranco Pagano, Massimino Gualillo
Luoghi citati: Lorena, Novi Ligure
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