Inizia la marcia di Schroeder di Emanuele Novazio
Inizia la marcia di Schroeder Stamane al congresso Spd la designazione per la Cancelleria Inizia la marcia di Schroeder I sondaggi: 10 punti su Kohl LIPSIA DAL NOSTRO INVIATO L'incoronazione di Gerhard Schroeder a candidato Cancelliere durerà sei ore, alla Fiera di Lipsia che ospita stamane il Congresso straordinario preelettorale dell'Spd. Una regia accorta ha previsto tempi e apparizioni, ha imposto un ordine ai discorsi del candidato e del mancato candidato, il presidente del partito Oskar Lafontaine, ha suggerito il silenzio a delegati illustri ma potenzialmente imbarazzanti (è ancora incerto l'intervento dell'ex cancelliere Helmut Schmidt, noto per la brutale franchezza con la quale fustiga il partito, ma basterà la sua presenza a confermare l'investitura a Schroeder). Tutto seguirà le regole di un gioco che non può permettersi un errore perché vale la riconquista del potere - dopo sedici anni di «era Kohl» - e almeno quattro anni di governo. Il messaggio che uscirà oggi dal palazzo della Fiera sarà dunque l'enfatica e mediatica proposta di un «nuovo avvio», sarà l'appello al «nuovo centro» al quale il «socialista-manager» Schroeder affida speranze ed ambizioni. E segnerà l'inizio della fase calda di una battaglia elettorale che si annuncia senza precedenti, nella storia della Germania Federale. Ma dietro le quinte, dietro un'armonia scontata e imposta dagli eventi, resteranno domande ancora prive di risposta. Sul programma, intanto: quaranta pagine messe a punto poco dopo il trionfo elettorale di Schroeder in Bassa Sassonia, il primo marzo, e da allora elaborate dal candidato e Lafontaine. Un documento ricco di ambizioni e di impegni generali - a cominciare dalla lotta alla disoccupazione ma con poche concessioni, ancora, alla concretezza. Concessioni impossibili, probabilmente, considerate le irrisolte divergenze fra Schroeder e l'apparato di partito su temi qualificanti e decisivi come la riforma fiscale (Lafontaine vuole portare le aliquote massime al 49%, Schroeder a livelli inferiori), come le future alleanze di governo in caso di vittoria («I Verdi non sono affidabili», avverte Schroeder contraddetto da Lafontaine). 0 ancora l'Euro, un tema sul quale le differenze fra il candidato e il presidente restano marcate. La parola chiave, al congresso e nel programma del partito, sarà «innovazione», dunque: una parola che comunica sensazioni «positive» ed è abbastanza generica da poter essere riempita secondo convenienze e circostanze. Come conferma il portavoce di Schroeder, Uwe-Karsten Heye: «Soltanto una politica di modernizzazione riuscirà a risolvere i problemi. Quel che modernizzazione significa in dettaglio, è compito di un governo definirlo». E poi: quale sarà il futuro ruolo del «regista del partito», un Oskar Lafontaine che ha rinunciato malvolentieri alla candidatura, sull'onda del trionfo elettorale in Bassa Sassonia, ma che non ha intenzione di stare a guardare un cancelliere Schroeder, come ha più volte detto con chiarezza? L'«autocrate della Saar» ha fatto sapere che in caso di vittoria si trasferirà a Bonn, lasciando il governo della sua periferica regione. Per diventare superministro, come qualcuno azzarda? O più probabilmente per aggiungere alla carica di presidente del partito quella di capogruppo al Bundestag, un doppio incarico che gli garantirebbe il controllo totale sull'Spd e il suo apparato, e gli consentirebbe di vigilare sulla «disciplina» del governo? Anche con questi interrogativi ancora aperti, la strada di Schroeder non pare in salita. I sondaggi confermano che l'Spd ha dieci punti di vantaggio sulla Cdu di Helmut Kohl, e nel confronto diretto con il Cancelliere il candidato socialdemocratico stravince. Commentava ieri sera il segretario generale del partito, Muentefering: «Dobbiamo stare attenti: fra il 20 e il 30 per cento degli elettori sono ancora incerti. Ma perdere, questa volta, sarebbe un autogol». Emanuele Novazio In forse l'intervento dell'ex cancelliere Schmidt, critico verso i suoi eredi Sutasseewelfare compromesso con il leader del partito Lafontaine Gerhard Schroeder
Luoghi citati: Bonn, Germania Federale, Sassonia
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