«Gli Undici dell'Euro? Come il Titanic» di Emanuele Novazio
«Gli Undici dell'Euro? Come il Titanic» Intervista-choc di Chevènement a un giornale tedesco: stiamo navigando verso il disastro «Gli Undici dell'Euro? Come il Titanic» Ministro francese contesta BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La via dell'Euro? Una corsa cieca verso il disastro. La navigazione dei Paesi europei verso l'Unione monetaria? Ha lo stesso fascino e le stesse insidie di un viaggio sul Titanic, avverte il ministro degli Interni francese Jean-Pierre Chevènement in una intervista al settimanale di Amburgo «Die Woche»: «Il mare è calmo, la sala da pranzo è splendida, tutto è tranquillo e immerso nel lusso. L'orchestra suona, un sogno. Ma intanto, il Titanic naviga a pieno regime contro una montagna di ghiaccio: quando finalmente riesce a vedere l'iceberg, è troppo tardi». A due settimane dal vertice di Bruxelles che consacrerà la nascita dell'«Europa a undici» e alla vigilia di una attesa conferenza stampa del presidente Chirac dedicata all'Euro - il catastrofismo del ministro francese, euroescettico di lungo corso, rischia di stupire e infastidire perfino la Germania. Un Paese che - pur senza allentare la guardia sulle necessarie condizioni di «stabilità nel tempo» - ha ribadito proprio ieri il proprio sì all'«Unione con undici Paesi», alla commissione finanze del Bundestag che prepara il definitivo via libera della Camera delle regioni, il 24 aprile. Chevènement è infatti mem¬ bro di un governo schierato chiaramente in favore dell'avvio puntuale dell'Unione monetaria, il prossimo gennaio. Non si sente a disagio, per questo? Assolutamente no: «La mia posizione è molto semplice: dobbiamo rivedere, e in modo sostanzioso, il processo di avvicinamento all'Euro così come è stato avviato». Una rotta di collisione, appunto: per evitare l'urto, o alleviarne almeno le conseguenze, potrebbe essere d'aiuto un cambio al vertice in Germania? L'elezione di Gerhard Schroeder alla Cancelleria al posto di Helmut Kohl, ammette Chevènement, potrebbe attutire le conseguenze del disatro: il candidato socialdemocratico «è meno dogmatico e meno impegnato alla lettera di un trattato che non è stato lui a firmare». La vittoria di Schroeder potrebbe insomma garantire «il necessario riorientamento» del cammino verso l'Euro e della stessa Unione monetaria: «Preoccupato com'è dalla disoccupazione, Schroeder accetterebbe forse una revisione del Patto di stabilità». Anche se nemmeno questo è sicuro: «Niente lo è più. Siamo arrivati in una zona estremamente pericolosa, nella quale il bastimento naviga sempre più veloce e il numero degli iceberg aumenta». Questi dubbi, avverte Chevènement, non sono però di- mostrazioni di «euroscetticismo»: «Al contrario. Credo nella necessità della costruzione europea e di un più forte legame fra i vari Paesi. Quel che metto in dubbio - sottolinea il ministro francese con argomentazioni che sembrano prese a prestito dall'euroscetticismo bavarese -, è l'attuale concezione dell'Euro. Ho paura che sarà troppo rigido, dal momento non ci saranno più meccanismi per l'adattamento dei cambi». Il mantenimento delle monete nazionali garantirebbe al contrario «una maggiore elasticità» a Paesi che hanno «una propria cultura e una propria storia», e che potrebbero dunque patire «schock asimmetrici», dopo l'avvio dell'Unione. La stessa mancanza di flessibilità potrebbe produrre «tensioni sociali» all'interno di ogni Paese e «tensioni fra i vari Paesi europei»: il rischio, sottolinea Chevènement, è che «di ogni difficoltà si renda sempre responsabile il vicino». Dietro questa macanza di flessibilità, avverte il ministro francese, c'è la «concezione dogmatica dell'assoluta indipendenza della banca centrale europea», insensibile istituzionalmente alla «priorità della lotta alla disoccupazione». La mancanza di un controllo politico sulla finanza. Dunque? Dunque «si può soltanto pregare e cantare». Come sul Titanic, appunto: «Mentre il transatlantico affondava, l'orchestra suonava una musica di chiesa. "Più vicino a te, o Signore". Che coraggio, quell'orchestra». Emanuele Novazio Le parole del titolare degli Interni in netta rotta di collisione con la posizione ufficiale del governo Jospin «La mancanza di flessibilità causerà tensioni sociali» La presentazione delle monete di Euro e, nella foto a sinistra, il ministro degli Interni francese Jean-Pierre Chevènement
Persone citate: Chirac, Gerhard Schroeder, Helmut Kohl, Jospin, Schroeder
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