Lazio, è una festa la storica finale

Lazio, è una festa la storica finale Lazio, è una festa la storica finale ROMA. Forte del gol madrileno di Jugovic, la Lazio porta a casa la qualificazione alla finale Uefa con un meritato pareggio senza reti. A Parigi dunque ci sarà un duello italiano e bisogna dire che gli spagnoli non meritavano di più. La squadra di Eriksson, sia pure in formazione di emergenza e «danneggiata» da uno spento Mancini conquista una storica finale e butta alle spalle la crisi. C'è Hodgson in tribuna. Poco sportivo, sibila: «L'Inter non ha ancora vinto la Coppa». L'Olimpico è un gniviera, larghi buchi negli spalti, circa quarantamila presenti. Contribuiscono al flop gli spagnoli, meno di trecento. L'avvio è un fuoco d'artificio laziale. Peccato l'esplosione arrivi dai piedi, poco avvezzi, di Favalli. Una volta costringe Molina alla gran parata, le altre due non riesce a tirare. Insomma, la velocità nell'esecuzione di Ronaldo è un'altra cosa. L'Atletico reagisce, o meglio ci prova. Tanti passaggi a centrocampo, senza trovare sbocchi. Infine il lancio per Vieri, sperando nella prodezza del centravanti. Palloni sprecati, superNesta anticipa Vieri di piede e di testa, lo martirizza, lo cancella. Solo una volta l'ex juventino riesce a liberarsi per un tiro impossibile che manda il pallone in curva. Gioca bene Favalli, ma basta un disattenzione e Vizcaino se ne va sul fondo, il cross trova Bejbl a un passo dalla porta, Marchegiani tagliato fuori. Per fortuna di Eriksson il pallone si spegne sul fondo a fil di palo. Il problema è Nedved, poco mobile e fuori dalle traiettorie del pallone. Ancora Pantic, sem pre sulla stessa fascia se ne va sul fondo e questa volta è Lardin a non riuscire a deviare di testa Eriksson si agita, grida forse per la prima volta. Lazio sempre copertissima, poche azioni e tanti lanci. O meglio tentativi, visto che Mancini assiste e Bo ksic da solo proprio non ce la fa. E' vivo il croato e si batte cir condato da almeno tre avversa ri. Mancini se lo guarda, batte ammirato le mani per un cross che per poco, intervento di Geli, non gli fa cadere il pallone sulla testa. Parla e dirige, soprattutto Fuser, l'ex sampdoriano. Di pai- Ioni ne tocca pochi. Malgrado le direttive, Fuser non funziona, a Gottardi non si può chiedere di fare lo Jugovic e il centrocampo laziale va spesso in confusione. Molto bene Venturin in fase difensiva, decine i palloni recuperati dal centrocampista che sta vivendo certo una delle stagioni più belle della carriera. A un tiro di Boksic, parato, risponde Kiko con un cross velenoso che mette in crisi Marchegiani. E Vieri che non ci arriva. Dalle parti di Grandoni si muove spesso Lardin, non passa mai. Finale di questo primo tempo movimentato da una bordata di Vizcaino, fuori, e da un tiro di Fuser, sull'esterno della rete. Si agitano i vessilli, torna in vita la curva nord, piuttosto apatica, alla ripresa del gioco. Adesso corrono tutti, compreso Mancini. Palla che schizza da una metà campo all'altra, sempre respinta. Nessuno vuole sbilanciarsi, squadre che si muovono compatte, rinunciando alle azioni a rischio. E allora niente sbocchi. Ragionamento che alla Lazio non dispiace, i biancazzurri cercano il gol ma lasciano capire che lo zero a zero va benissimo. Fastidioso è il biondo Bejbl, in costante ovimento tiene in apprensione i tifosi laziali ed Eriksson. Quando il 24 spagnolo prende palla, il tecnico si alza in piedi come fosse stato punto da una vespa. L'Atletico fa anche dieci passaggi di fila, la Lazio guarda e, appena l'avversario affonda, gli toglie la palla. SuperNesta si sdoppia, pensa anche a Kiko e i minuti scorrono. Manca all'appello Mancini, quindi la Lazio non trova soluzioni davanti. Molina, in un'ora, è stato impegnato solo dal tiro di Favalli. Per fortuna dei laziali il nuovo entrato José Mari scarica sul fondo una palla gol e il solito Bejbl lo imita due volte (di piede e di testa) poco dopo. Una manciata di minuti alla fine, sempre Nesta respinge l'assalto spagnolo con una grande cavalcata. La Lazio non fa l'errore di chiudersi e conquista il viaggio a Parigi senza dover soffrire troppo. Piero Serantoni LAZIO [4 4 2] ATLETIGO [4 3 3] MARCHEGIANI 6 ^EgF MOLINA 6,5 GRANDONI 6 AGUILERA 6,5 NESTA 7 GELI 6 NEGRO 6 PRODAN 6 FAVALLI 7 DIAZ 6 GOTTARDI 6 [31' st PAUNOVIC] sv FUSER 6 VIZCAINO 6 VENTURIN 6,5 BEJBL 7 NEDVED 5,5 LARDIN 5,5 BOKSIC 6 [10'stJOSE'MARI] 6 [30'st CASIRAGHI] sv VIERI 6 MANCINI 5 PANTIC 6 [44' st NIMMY] sv KIKO 5.5 All.: ERIKSSON 6 All.: ANTIC 6 0 Arbitro: WAGNER [Ungheria] 6,5 Ammoniti: Aguilera. Spettatori: paganti 37.036. Incasso: L. 1.395.685.000. Nedved e Mancini mancano all'appello Battuta poco sportiva di Hodgson: «L'Inter? Non ha ancora vinto»