C'è un mattatoio di agnelli nel bosco. C'è ingiustizia nel riccometro

C'è un mattatoio di agnelli nel bosco. C'è ingiustizia nel riccometro AL GIORNALE C'è un mattatoio di agnelli nel bosco. C'è ingiustizia nel riccometro Chi risana di più i conti dello Stato Leggo su La Stampa di ieri 10 aprile, a pag. 3, sotto il titolo «Ciampi equilibrista tra due fuochi» (i tedeschi e Rifondazione), il racconto di Stefano Lepri sul mio incontro con i ministri Ciampi e Visco, che, per una coincidenza singolare, è avvenuto subito dopo quello del nostro ministro dell'Economia con il presidente della Commissione Bilancio del Parlamento tedesco. La descrizione di Stefano Lepri è esatta, e lo ringrazio. Ma c'è un punto che necessita di un chiarimento: è vero che al risanamento dei conti dello Stato non hanno contribuito solo le classi «popolari», ma sarebbe ingiusto e sbagliato ritenere che il sacrificio maggiore lo abbiano fatto le classi «elevate»: cifre enormi, come quelle che La Stampa pubblica oggi, non possono infatti derivare che dalle grandi masse, e non quindi da fasce ovviamente ristrette della popolazione. E' vero peraltro che, tra le fasce di reddito colpite, la borghesia piccola e media ha fatto la sua parte: ricordavo proprio a Stefano Lepri, parlando con lui di questo problema, quelle famiglie che - avendo investito 50-60 milioni in titoli di Stato - hanno visto il proprio reddito pressoché dimezzarsi in poco più di un anno. Nerio Nesi, Presidente della Commissione Attività produttive Commercio e Turismo della Camera, Roma Carcasse e mosche tra i pini della Baraggia Voglio segnalarvi un episodio che mi ha visto testimone domenica 5 aprile. Durante una passeggiata, con altre persone, a Candelo (VC), nel Bosco della Baraggia (un bosco di grande dimensioni, che si estende anche in altri comuni della zona), dopo pochi chilometri dalla strada principale giungevamo in una radura ove trovavamo, chiusi in tre recinti formati da casse di legno dalle dimensioni di poco meno di un metro per lato, parecchi agnelli (cinque-sei per «scatola»). Tutto attorno la scena era raccapricciante: la carcassa maleodorante di una pecora da un lato, dall'altro e appese a dei rami alcune zampe di agnelli, sparsi tutt'intorno numerosi resti di interiora, con accompagnamento di mosche e mosconi. L'odore che emanava tale luogo è facile immaginarlo. Nel vedere questa scena mi sorgeva un dubbio, che è il motivo della segnalazione di tale strano ritrovamento (del quale sono state scattate alcune foto, che posso fornirvi): si tratta forse di un luogo di macellazione clandestino in vista della prossima festività pasquale? O di una discarica abusiva di carcasse di animali (e gh agnelli vivi?), o cos'altro? Di certo non un luogo normale per passeggiate domenicali, come invece dovrebbe essere il bosco in questione. Silvano Rissìo rissio@tin.it Gli amari calcoli di un «benestante» E così anche per la Sanità è stato varato il riccometro. La ministressa Rosy Binai questa sera al Tgl mi è sembrato dicesse che non è giusto che un anziano che percepisce 65 milioni lordi annui di pensione ed è quindi un benestante, goda dei servizi sanitari gratis... Ho capito male o ha detto veramente così? Ma non è solo questo che non mi va giù; infatti con me e mia moglie vive un mio figlio che da un anno, vincitore di concorso, è dipendente statale e si sta preparando per mettere su casa; percepisce uno stipendio da statale, ma secondo la trovata della ministressa anche lui è un benestante, poiché al suo «misero» stipendio deve aggiungere il reddito da benestante di suo padre, il quale padre ha anche cercato di non dilapidare la liquidazione avuta otto anni fa, allorché, a 65 anni e dopo circa 40 anni di lavoro, di cui oltre venti da dirigente, si è pensionato. Sono vicino ai 75 anni, so che prima o poi passerò a miglior vita e ho voluto essere previdente, così ho messo da parte una certa somma per i miei funerali e per la sepoltura (che desidero avvenga nel mio paese d'origine); un'altra somma l'ho destinata al. trapasso di mia moglie che, essendo di famiglia longeva, vivrà sicuramente più di me. Inoltre ho stabilito un altro gruzzoletto che le resti per gh anni che mi sopravvivrà. Per poter fare tutto ciò in questi otto anni di vita da pensionato non ho fatto viaggi alle Maldive, non ho frequentato ristoranti e vita di mondo (imbecille che sono stato!); non ho potuto nemmeno acquistare una casa poiché, in qualità di dirigente di una società privata (e quindi senza gh emolumenti extra di cui godono i dirigenti del parastato), sono stato soggetto a tre trasferimenti. Peraltro, nella mia qualità di «benestante», non avrei avuto neanche diritto alle facilitazioni che la Regione Piemonte anni fa concedeva a chi avesse voluto acquistare un alloggio. Così, non possedendo una casa, pago circa 12 milioni l'anno di affitto e il mio c/c in banca è in rosso ogni fine mese, e meno male che avevo destinato una parte di risparmio proprio per queste necessità. E' giusto che le famiglie che hanno redditi più bassi di me abbiano tutte le facilitazioni possibili, ma perché devono pagare per tutti proprio quelle categorie di ceti medi (molto medi) a cui appartengo? E questo, mentre altre categorie possono impunemente denunciare redditi più bassi di quelli dei propri dipendenti e lo Stato sta a guardare, poiché è facile per lui rifarsi su chi non ha via di scampo. La categoria a cui appartengo paga l'Irpef più alta, ha pagato la tassa per l'Europa adeguata al proprio reddito, non ha avuto la rivalutazione della pensione per quest'anno, ecc. ecc.; quante volte deve pagare per godere dei diritti che la Costituzione gh garantisce (almeno a parole, visto i governanti che abbiamo)? Ora io mi trovo di fronte a più di un dubbio: 1°) Devo dire a mio figlio di andarsene quanto prima di casa non solo per u bene mio, ma anche e soprattutto per il suo? 2°) Devo spassarmela per questi mesi che mancano al giorno della famosa autocertificazione, prendendomi quegli svaghi che stupidamente non mi sono preso nel passato? 3°) Devo ritirare i miei risparmi dalla banca e metterli sotto il mattone? (almeno non mi troverò gravato di un altro elemento a mio carico)... Ne ho ancora altri di dubbi, ma mi fermo qui. Solo voglio dire che non mi sarei mai aspettato da una cristiana un così volgare disprezzo della vecchiaia, disprezzo che ho visto anche nel ghigno con cui ha pronunciato le parole succitate. Che Dio la perdoni, per quanto a me, non so.... Bonifacio Palumbo Un benestante dell'Ulivo Perché non dire «abusivi» invece di «squatters»? E' mai possibile che i giornali non sappiano usare la lingua italiana? E' tanto difficile scrivere «abusivi» invece di «squatters»? Perché mai si devono sempre prostituire alla lingua inglese? Non sarebbe allora logico eliminare del tutto l'italiano e pubblicare i giornali in inglese, visto che non riescono a scrollarsi da dosso questa mania esterofila? Dimitri Diano, Houston (Texas) «Non voglio per mio figlio maestri eterosessuali» Hitler era eterosessuale, Stalin era eterosessuale, Fini è eterosessuale: non vorrei avere come maestro per mio figlio un eterosessuale! Italo Arrigoni italoartin.it Il Medio Evo abita ancora qui Scrivo da Cisano Sul Neva, ridente borgo medioevale alle spalle della piana di Albenga. Il Medio evo non riguarda, però, solo l'aspetto architettonico, ma bensì la precarietà dell'erogazione dell'energia elettrica. Infatti, è sufficiente un temporale o una bufera di neve (es. il Capodanno 97) per farci ripiombare nei secoli bui. Ci dicono che la linea risale ai primi del Novecento, scende dall'altipiano di Caprauna, ed è per questo che si verificano guasti ripetuti. Ma non credo questo basti, nè serva a risolvere un problema che, mentre tutti pensano al bigbang della mezzanotte di fine millennio, noi siamo ancora qui a guardare il cielo e a preoccuparci ogni volta che si rabbuiai Vi rivolgo un saluto colmo di speranza per un futuro più... luminoso. Renato Zerbone Cisano sul Neva