Lo schiaffo della Duma a Eitsin di Anna Zafesova

Lo schiaffo della Duma a Eitsin Il 3 5enne Serghej Kirienko ha ottenuto ieri dalla Camera bassa russa 143 voti favorevoli contro 186 no Lo schiaffo della Duma a Eitsin Bocciato ilpremier candidato dal Presidente MOSCA NOSTRO SERVIZIO Una bocciatura attesa, ma non così clamorosa come ci si aspettava: Serghej Kirienko, il giovane premier designato da Boris Èltsin, ha ottenuto ieri dalla Duma 143 voti favorevoli contro 186 «no» e 5 astenuti. Sempre pochi per la conferma in carica, per la quale ci vogliono 226 «sì», ma molti di più - quasi il doppio - di quanto avevano dato al candidato di Eitsin perfino i pronostici più ottimisti. Eppure la mattinata era cominciata molto male per il neopremier, quando perfino l'unico partito che aveva promesso di appoggiarlo quello di Zhirinovskij - all'ultimo momento ha cambiato idea, aggiungendosi ai comunisti, agli agrari e all'opposizione democratica di Javlinskij che avevano già deciso di votare contro. All'attivo di Kirienko rimanevano soltanto una parte dei 65 voti di «Casa Russia», il partito dell'ex premier Cernomyrdin, e qualche decina di indipendenti dalle regioni. E' probabile che il merito di questi voti inaspettati vada allo stesso Kirienko e al suo discorso programmatico davanti ai deputati. Il SSenne candidato a premier ieri ha inaugurato nell'aula della Duma uno stile nuovo e moderno: relazione concisa, strettamente «tecnica», accompagnata da grafici e tabelle che venivano proiettati su due enormi schermi per rendere più chiaro lo stato dell'economia del Paese, definito da Kirienko come «crisi». Tranquillo, preciso, gentile, ma freddo, con i suoi occhialini da primo della classe, il nuovo premier sembrava piuttosto un professore a lezione. Un discorso spesso sorprendente anche nel conte¬ nuto, quando, per esempio, Kirienko ha insistito sulla necessità di frenare gli appetiti della burocrazia e di creare uno Stato «modesto». E' stato poi spietato con la crescita economica, presentata da Cernomyrdin (e da Eitsin) come il risultato principale del '97: «I russi non se ne sono accorti e il successo era talmente fragile da naufragare istantaneamente». Un'analisi disincantata che ha fatto crollare i villaggi Po- temkin del governo precedente rivelando una Russia in crisi, indebitata fino al collo, con un'economia fragile e squilibrata. Una diagnosi che, insieme alle ricette proposte - risollevamento dell'industria, investimenti, regolazione statale - non poteva lasciare indifferenti i deputati. Quasi tutti gli esponenti dei vari partiti - perfino i nazionalcomunisti - infatti hanno giudicato positivamente la relazione di Kirienko, sottolineando di non avere tutto sommato nulla da rimproverargli a parte la sua inesperienza. Ma nella partita che si sta svolgendo in questi giorni i giocatori veri sono la Duma e il Cremlino e il voto dei deputati non è un voto contro Kirienko, ma contro Eitsin. I leaders dell'opposizione nazional-comunista infatti hanno chiesto al Presidente «concretezza». In altre paro¬ le, di far sapere i nomi dei ministri del nuovo governo e di avere la possibilità di trattare le nomine o addirittura di strapparne qualcuna per sé. La Duma ha di fronte altre due votazioni per il premier prima di correre il pericolo di essere sciolta e c'è ancora tempo per alzare la posta. Cosa che Kirienko si è già rifiutato di fare: dopo aver saputo l'esito del voto ha dichiarato, apparentemente impassibile: «La composizione del governo non verrà messa in vendita». Il presidente della Camera bassa Ghennadij Selezniov, comunista, ha ieri chiesto nuove consultazioni con il padrone del Cremlino per discutere la composizione del governo e forse anche un nuovo premier: i comunisti preferirebbero vedere al posto di Kirienko il loro alleato Egor Stroev, oppure il sindaco di Mosca Jury Luzhkov. Eitsin però ha subito risposto picche riproponendo formalmente già ieri pomeriggio la candidatura di Kirienko. Prima, in mattinata, nel suo tradizionale appello radiofonico il Presidente aveva lanciato un inequivocabile messaggio nel suo solito stile rude: «I deputati farebbero bene a sbrigarsi perché non ho un altro candidato da proporre». Anna Zafesova Zar Boris commenta «I deputati devono sbrigarsi a confermarlo perché non ho altri nomi da proporre» Serghej Kirienko, 35 anni è il premier proposto dal presidente Boris Eitsin I membri del partito comunista con il leader Gennady Zyganov

Luoghi citati: Mosca, Russia