Duemila metri sotto il Mar Nero di D. Q.
Duemila metri sotto il Mar Nero Duemila metri sotto il Mar Nero Nuovo gasdotto Caucaso-Turchia Una sfida tra l'Italia e l'Olanda MOSCA. Sarà il gasdotto sottomarino dei record: 396 chilometri sotto il Mar Nero, dalla costa russa del Kuban fino al porto turco di Samsun, con una profondità che toccherà i duemila metri, su un fondale frastagliato e impervio. Il progetto «Blue Stream», lanciato dal colosso russo della Gazprom, passerà quest'anno dalla fase della progettazione a quella realizzativa. Il tratto sottomarino costituisce la parte centrale di un itinerario che collegherà la rete russa da Izobìlnoe, nella regione di Stavropol, ad Ankara: 1213 chilometri di tubazione che faranno salire i rifornimenti alla Turchia di combustibile estratto nei giacimenti dell'estremo Nord siberiano da tre a sedici miliardi di metri cubi l'anno, con un ricavato di un miliardo e mezzo di dollari. La Turchia, che prevede già di far salire la quota fino a quaranta miliardi di metri cubi, diventerà così il maggiore cliente della Gazprom, superando Ucraina e Germania. La costruzione di questo gasdotto (l'appalto sarà assegnato il 15 maggio) ha un ruolo strategico per le aziende che si contendono il mercato mondiale, un biglietto da visita che aprirà la porta ad altre commesse nei mari di tutto il mondo. La sfida è tra una associata della olandese Heerema e la «Saipem» del gruppo Eni. L'azienda italiana ha presentato un progetto innovativo (sperimentato in questi mesi nella realizzazione di un condotto nel Golfo del Messico) che prevede l'utilizzo della «Saipem Settemila», la più grande nave di sollevamento del mondo, in grado di alzare con le sue due gru quattordicimila tonnellate, una veterana nella posa delle piattaforme petrolifere nelle tempeste del Mare del Nord. La Saipem ha presentato anche nuovi sistemi che uti¬ lizzano trattori subacquei e robot per riparare eventuali «strappi» nel tubo di trentadue millimetri, a profondità che sono vietate ai sommozzatori. La società olandese, a sua volta, ha messo in cantiere una nuova unità, il «Solitaire», una petroliera modificata, che ha però incontrato molte difficoltà in fase di costruzione e non è ancora stata varata. Il gasdotto (costo comples¬ sivo tre miliardi di dollari) do vrebbe essere completato, a tempo di record, entro il Duemila. La Gazprom ha fretta: l'Iran ha lanciato, a sua volta, un progetto che consentirebbe di aggirare la Russia, e il vec chio condotto attraverso Ucraina, Moldavia, Romania è ormai obsoleto. Tracciati at traverso il Caucaso sono politicamente a rischio. La guerra dell'energia passa sotto il Mar Nero. [d. q.]
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