Ciampi punta su Milano «E' pronta per l'Europa» di Ugo Bertone

Ciampi punta su Milano «E' pronta per l'Europa» Ciampi punta su Milano «E' pronta per l'Europa» to il presidente della Consob, hanno sede 44 delle 52 banche straniere che operano in Italia. «Milano può essere tra le capitali della finanza europea», spiega Ciampi. «Lo so, è un obiettivo ambizioso - aggiunge - ma a me piacciono le sfide ambiziose...». E la comunità della City applaude, conscia che, finalmente, una grande occasione è a portata di mano, qualcosa che va assai al di là di un semplice rialzo delle quotazioni che, come sottolinea lo stesso Padoa Schioppa, «può essere un'occasione di sviluppo ma contiene il rischio di un'euforia effimera». In ballo c'è il fiume di denaro che può accompagnare la carica delle 500 matricole in Borsa di cui parla Padoa Schioppa, o i 185 mila miliardi previsti, sempre dalla Consob, con le privatizzazioni. C'è di che sognare, come fa Albertini che spera, con qualche fondamento, che le attività della Consob finiscano con il gravitare sempre più dalle parti di Milano, capitale economica e del «mercato». «Non so se ci sia in giro troppa euforia - commenta subito Francesco Cingano, presidente di Mediobanca - ma la prudenza è una virtù cardinale, come ci hanno insegnato fin dai tempi della scuola...». «Dobbiamo dire - aggiunge Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset - come la madre di Napoleone "purché duri". Ma questo mercato dovrebbe durare, io penso». E i commenti, alla fin fine, sono tutti dello stesso tenore: c'è chi, come Marco Tronchetti Provera, preferisce insistere sulla prudenza («I fondamentali dell'economia sono buoni - dice - ma basta poco perché cambino») e chi sembra più fiducioso, come l'ingegner De Benedetti, scortato dal figlio Rodolfo. «Spero che Prodi abbia ragione - dice - sarebbe bello, ma sette anni sono davvero tanti. Non credo, però, che questa euforia di Borsa sia effimera, anche se il mercato può sabre o scendere: è un fatto fisiologico e auspicabile». «La Borsa di oggi - aggiunge Lucio Rondelli, presidente del Credito Italiano, indulgendo ad un'immagine fantasiosa - è come un bambino entusiasta a cui bisogna dire di rallentare perché non cada. Ma, al di là della prudenza, resta un bambino che deve crescere». E non è detto, interviene Stefano Preda, presidente della Borsa spa, che l'assestamento della Borsa debba per forza avvenire con una caduta drammatica. Più facile che il bimbo cresca e s'irrobustisca in maniera più stabile. E per l'Italia, per Milano soprattutto, sarebbe un grande affare. Guai a perderlo, ammonisce Tommaso Padoa Schioppa perché in Europa, tra qualche anno, ci sarà spazio solo per 3-4 grandi capitali finanziarie. Tra cui, forse, la stessa Milano. Basta non esagerare con l'euforia... Ugo Bertone

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