IL PIEMONTE VERSO L'EUROPA

IL PIEMONTE VERSO L'EUROPA IL PIEMONTE VERSO L'EUROPA // 3 aprile a Torino Incontra si discutono le strategie future VENERDÌ' 3 aprile alle 14,30 si svolge il convegno: «Il futuro del Piemonte nell'Unione Europea» al centro congressi Torino Incontra di via Costa 8. (tel. 473.29.43). I lavori saranno aperti da Gianni Merlini, presidente della Compagnia di San Paolo, Piero Fassino, sottosegretario agli Affari Esteri; dal sindaco Valentino Castellani; e da Enzo Ghigo, presidente della Giunta regionale. Sono poi previsti interventi di Roberto Palea del Movimento Federalista Europeo («Il futuro del Piemonte nell'Unione Europea»); Umberto Agnelli, presidente dell'Ifil («L'industria e la finanza piemontese di fronte alla globalizzazione»); Pietro Marcenaro, segretario regionale Cgil («L'Unione Economica e Monetaria: vincoli e opportunità per l'occupazione in Piemonte»). Seguono Dominique Becker, presidente Euro Mediterranée («L'istituzione e l'attività dell'Euroregione»); René Girard, vice-presidente del Conseil General de Savoie («Le massif alpin italo-frangais: une entité spécifique»). Sono inoltre previsti interventi di Enrico Salza, Giovanni Quaglia, Franco Debenedetti, Rinaldo Bontempi, Riccardo Garosci, Jas Gawronski (nella foto), Rinaldo Bertolino, Rodolfo Zich, Claudio Grua, Mercedes Bresso. Spiega Roberto Palea: «Il convegno si propone di fare il punto sul futuro di Torino e del Piemonte. L'obiettivo è quello di individuare alcune linee d'azione strategiche ampiamente condivise, sulle quali puntare per invertire la tendenza al declino ed evitare, dunque, che il Piemonte sia condannato a rimanere un'area periferica. Secondo il Movimento Federalista Europeo, il Piemonte deve giocare fino in fondo la carta europea anche per approfittare della fase di crescita economica che conseguirà alla realizzazione della moneta unica europea». Nei prossimi anni, il Piemonte dovrà trasformarsi in una regione europea, diventare un'area centrale nel sistema economico europeo, fortemente interconnessa con le aree più sviluppate dell'Europa e candidarsi ad importante punto nodale negli scambi con l'Europa dell'Est e del Sud. «Per ottenere ciò - aggiunge Palea - occorrono scelte economiche e politiche coerenti, da attuarsi in tempi rapidi, prioritariamente basate sulla qualificazione del capitale umano; la ricerca scientifica e tecnologica; le reti di comunicazione per conoscenze, persone e prodotti e soprattutto sulla qualità della vita».