Einstein segna un altro punto

Einstein segna un altro punto ARTICOLO SU «SCIENCE» Einstein segna un altro punto Ricerca italiana conferma la forza gravitomagnetica s ULL'ULTIMO numero della prestigiosa rivista «Science» è apparso un articolo firmato da cinque ricercatori tra cui l'italiano Ignazio Ciufolini (Istituto Cnr di fisica dello spazio interplanetario) in cui si analizzano i risultati - positivi - di un nuovo test sulla teoria della relatività generale fatto su due satelliti Lageos in orbita attorno alla Terra. La relatività generale nàsce nel 1916 con un articolo di Albert Einstein che propone una nuova teoria della gravitazione di cui quella newtoniana è solamente un'approssimazione valida per corpi che si muovono a yelocità molto inferiori a quella della luce (che è di 300.000 km al secondo). Proprio per questa ragione la relatività generale ha dovuto attendere almeno trent'anni prima di poter contare su conferme sperimentali di varie osservazioni indipendenti. I primi effetti osservati erano basati sulle anomalie del moto di Mercurio, sull'effetto Doppler gravitazionale e sulla deflessione della luce delle stelle nel campo gravitazionale del Sole. L'era spaziale, i radiotelescopi e i laser hanno condotto a nuove conferme. L'effetto Lens-Thir- ring, di alto interesse, attendeva ancora una conferma definitiva, ed è proprio questa prova che emerge dal lavoro di Ciufolini. Per dare un'idea sia pur vaga di questo effetto possiamo ricorrere ad una analogia con quanto accade per il campo elettromagnetico. Una carica elettrica genera attorno a sé un campo elettrico h i f i ll pche si fa sentire sulle altre cariche, ad esempio di segno opposto, come una attrazione. Se la carica è in moto può essere assimilata ad una corrente elettrica che genera un campo magnetico. A sua volta questo campo può essere sentito da altre cari- che, purché siano in moto. Allo stesso modo due masse producono e sentono sia un campo attrattivo newtoniano sia un campo addizionale di tipo magnetico se poste in moto. Questo campo origina l'effetto Lens-Thirring, inducendo una precessione ano¬ misurate con estrema accuratezza mediante impulsi laser. In linea di principio lo stesso effetto dovrebbe apparire anche nel moto dei pianeti, ma in questo caso le misure risultano praticamente impossibili. Il valore osservato del parametro che misu¬ mala nelle orbite di satelliti rotanti attorno ad un corpo pure in rotazione, come è la Terra. I satelliti Lageos, dotati di specchi riflettenti e posti in rotazione sono stati usati in coppia lungo orbite diverse per compensare le irregolarità di forma della Terra che avrebbero mascherato il risultato finale. Le loro orbite sono state ra l'intensità dell'effetto è risultato uguale a quello predetto dalla teoria entro una incertezza osservativa del 20 per cento. Se teniamo conto di questi risultati e di altri derivanti dalla osservazione di pulsar binari ci rendiamo conto che l'evidenza per la relatività generale è ormai schiacciante. Paradossalmente il successo di Ciufolini ha causato un notevole imbarazzo nella comunità scientifica. Il lancio dei due Lageos, a suo tempo considerato freddamente dalla Nasa e dalla Esa, è costato pochissimo rispetto ad altri esperimenti spaziali ed ha preceduto il GP-B della Stanford University diretto allo stesso scopo ma molto più sofisticato e costoso. E' vero però che si spera che il GP-B sia più accurato, in quanto usa tecniche criogeniche per giungere a misure estremamente precise nella precessione di un giroscopio. In ogni caso, come si legge su «Science», il risultato ottenuto farà entrare Ciufolini e collaboratori nei libri di testo per la prima conferma sperimentale delle forze gravitomagnetiche. Tullio Regge Politecnico di Torino Ignazio Ciufolini tra due grandi fisici, Wigner (a sinistra) e Wheeler

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