Alitalia, bilancio «blindato» entro il 2001 di Andrea Di Robilant

Alitalia, bilancio «blindato» entro il 2001 PRIVATIZZAZIONI Cempella spiega la strategia agli analisti. Taglio dei costi, investimenti per 4300 miliardi, Roe al 15% Alitalia, bilancio «blindato» entro il 2001 Presto l'aumento di capitale. Titolo sospeso per eccesso di rialzo ROMA. Sulla via della privatizzazione, Alitalia punta a migliorare i conti nel giro di tre anni, a consolidare finanza e patrimonio, a varare un piano di investimenti di 4300 miliardi. Già il prossimo consiglio, ha annunciato l'amministratore delegato Domenico Cempella, si occuperà dell'aumento di capitale da 750 miliardi: definirà i particolari dell'operazione varata a metà gennaio, i rapporti di cambio delle azioni e l'eventuale emissione di Warrant. Notizie ufficiali, annunciate agli analisti finanziari insieme con i dettagli del piano strategico della compagnia, che hanno «lanciato» il titolo in Borsa: a metà seduta è stato sospeso quando il rialzo sfiorava il 10%. Cempella e i vertici della compagnia sono partiti dai risultati ottenuti nel '97: deciso miglioramento sul fronte patrimoniale con un indebitamento finanziario netto più che dimezzato (da 2343 miliardi a 1073), mentre il patrimonio netto è salito dai 205 miliardi di fine '96 a 1473. Anche i primi mesi del '98 si muovono sullo stesso ritmo, ma Cempella punta a un'ulteriore discesa dei costi operativi «con l'obiettivo di contenerli in una misura non superiore al 90% dei ricavi». Ed entro il 2001 dovrebbe scendere al 15% il Roe (return on equity), l'indice di redditività oggi al 20%. In più, attenzione crescente all'incidenza dei costi dei servizi esterni; creazione di un sistema «multi-hub» connesso allo sviluppo dell'alleanza strategica promossa con Klm e Northwest anche in relazione al lancio di Malpensa; sviluppo di sofisticati strumenti di ricavi di gestione che potrebbero portare ad una crescita del 6% del fatturato; realizzazione di una più adeguata struttura organizzativa del gruppo che permetta la conversione di alcune aree di costo in aree di profitto (manutenzione, handling, information technology) e, infine, lo sviluppo di accordi di franchising con altri vettori. Dal matrimonio con Klm e Northwest, Alitalia si attende nel nuovo millennio utili prima delle tasse per 400 milioni di dollari l'anno (720 imbardi di lire circa). La compagnia ha confermato le tappe del piano di rilancio, con la ripresa degli investimenti, già a partire da quest'anno: investirà in tre anni 4300 miliardi di lire; l'80% è destinato al rinnovo della flotta e l'8% all'introduzione di nuove tecnologie informatiche. un gruppo assicurativo che negli ultimi anni si è mosso in maniera aggressiva nel settore bancario, acquistando tra l'altro la Solomon Brothers per 9 miliardi di dollari. Per cui la Travelers dovrà ottenere dalla Federai Reserve la licenza per operare come holding bancaria. Le leggi attuali permettono a Citicorp e Travelers di fondersi senza dover rinunciare ad alcuna delle loro società per un periodo di due anni (con possibili estensioni fino a tre anni). Successivamente, il nuovo Citigroup dovrà adeguarsi alle leggi antitrust. «Ma noi speriamo hanno detto ieri Weill e Reed che le leggi attuali che mirano a limitare la partecipazione di gruppi bancari nel settore assicurativo saranno modificate nel prossimo futuro per rendere gli Stati Uniti più competitivi nel mercato globale». La prepotente spinta alle mega-fusioni che si avverte oggi negli Stati Uniti è stata messa in risalto ieri anche dalle voci di un possibile accordo tra la U.S. Airways, la United e l'American. Qualcosa chiaramente bolle in pentola nel trasporto aereo ma è ancora presto per capire quali e che tipo di nuove alleanze si vanno formando in quel settore. Andrea di Robilant Domenico Cempella amministratore delegato di Alitalia

Persone citate: Cempella, Domenico Cempella, Weill

Luoghi citati: Alitalia, Roma, Stati Uniti