« Potrei anche ricandidarmi »

« Potrei anche ricandidarmi » « Potrei anche ricandidarmi » Per l'ex presidente applausi e bagno di folla PALERMO dal nostro corrispondente Assolto dal tribunale di Palermo dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, Francesco Musotto ha fatto ieri mattina il suo primo «bagno di folla» da cittadino ritornato «in regola» con la giustizia. E in vista del congresso nazionale di Forza Italia, dal 16 aprile a Milano, Musotto nella tarda mattinata di ieri è piombato a Caltanissetta, al precongresso siciliano degli Azzurri. Poco prima, a Palermo, vicino a casa, era stato applaudito all'ingresso nella chiesa di San Luigi in via Ugdulena, mentre era con la moglie e le due figlie. E fra nuovi applausi e tifo da stadio a Caltanissetta, facendo l'occhiolino a quanti dal Polo e anche dal cdr e dal pli si dicono pronti ad appoggiare il 24 maggio il suo ritorno alla Provincia, Musotto emozionato e rosso in volto, ha detto: «Qui riprende il mio impegno in politica, a fianco dei miei amici, con coraggio e con la consapevolezza degli inevitabili rischi». Più meno contemporaneamente, il procuratore della Repubblica di Palermo Gian Carlo Caselli, il suo principale accusatore dettava alle agenzie di stampa una breve dichiarazione per annunciare il ricorso del pm, sottolineando che, condannando quattro dei cinque imputati, uno dei quali è il fratello minore di Musotto, il tribunale «ha sostanzialmente confermato l'impianto accusatorio». E così, pur con parole caute come a voler evitare su questo tema uno scontro diretto, lo stesso Musotto, nel pomeriggio ha replicato a Caselli sostenendo che la sua assolu¬ zione in tribunale è con formula piena e che quella per insufficienza di prove è stata cancellata dal Codice già da nove anni. Più tardi, in una pausa dell'assemblea degli azzurri a Caltanissetta, Musotto, invece, è parso più disposto al ragionamento, alla riflessione circa l'eventualità del suo rientro in politica. «Non c'è nulla di scontato - si è confidato - e poi ho problemi familiari pesanti: sono combattuto. Ho molta paura e mia moglie, le mie figlie e mia madre ne hanno più di me. E poi la nostra non è una gioia piena. Penso a Cesare, mio fratello, e al permanente dolore di mia madre che figli ne ha due. Farò di tutto per chiarire com'è andata, che non è un mafioso, ma una vittima della mafia». Con questo, Musotto ha ripreso il cavallo di battaglia della difesa secondo cui Cesa- re Musotto è stato circuito da mafiosi e mai è stato uno di loro. Quindi uno sfogo contro alcuni giudici siciliani: «Tra quanti mi hanno mostrato pollice verso, ve ne sono con i quali sono cresciuto, che hanno cinquant'anni come me, con cui ci davamo del tu e andavamo a cena con le famiglie». «Giudici - aggiunge ancora l'ex presidente della Provincia - che conoscevano la mia storia, della mia famiglia come io la loro». Sui giudici, il segretario generale dell'Associazione magistrati, Vladimiro De Nunzio, ha detto che la sentenza «dimostra ancora una volta che il giudice decide di condannare solo se, interrogando la propria coscienza, si convince della colpevolezza dell'imputato». E prosegue: «La libertà del giudice nel decidere è assicurata dall'indipendenza interna ed esterna, garantita dall'attuale assetto costituzionale. Un'indipendenza che rende pretestuoso ogni tentativo di farlo apparire condizionabile». Secondo De Nunzio, comunque «il pm si muove sulla base degli indizi che acquisisce». E il caso Musotto agita anche la politica isolana: mentre Forza Italia vota una mozione per «la riaffermazione dell'impegno primario di Forza Italia contro le mafie», Tiziana Maiolo chiedeva l'immediato reintegro nell'Ordine degli avvocati dell'ex presidente, con un risarcimento. Dai comunisti palermitani viene invece un siluro contro Musotto: il segretario palermitano di Rifondazione comunista, Giusto Catania, parla di «ambiguità di Musotto» e valuta inopportuna una sua candidatura il 24 maggio in contrapposizione al presidente uscente Pietro Puccio (ovviamente del pds). Antonio Ravidà «Ma la mia non è una gioia piena Sono addolorato per mio fratello» Francesco Musotto ex presidente della Provincia di Palermo

Luoghi citati: Caltanissetta, Milano, Palermo