L'Inquisizione in libreria per il Sexygate di Andrea Di Robilant

L'Inquisizione in libreria per il Sexygate Il magistrato chiede a due negozi di Washington l'elenco dei volumi comprati da Monica per Clinton L'Inquisizione in libreria per il Sexygate i/ mondo della cultura indignato con il procuratore Starr WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La Washington letteraria è esterrefatta, indignata, furibonda di fronte all'ultima mossa del procuratore Kenneth Starr. E lo accusa di essere ormai disposto ad usare metodi da «terrorismo culturale» pur di incastrare il Presidente. Starr e i suoi collaboratori sono convinti di poter dimostrare la natura perniciosa del rapporto tra Bill Clinton e Monica Lewinsky risalendo ai libri che l'ex stagista della Casa Bianca a quanto pare regalò al Presidente. Fonti vicine alle indagini sostengono che Starr è particolarmente ansioso di sfogliare un libro che Clinton ha già ammesso di aver ricevuto dalla Lewinsky. Per questo il procuratore ha preso l'inattesa e controversa decisione di chiedere a due notissime librerie della capitale di fornirgli l'elenco dei libri acquistati dalla Lewinsky negli ultimi tre anni. Librai, scrittori, giornalisti, editori e anche semplici lettori hanno protestato sui giornali, alla televisione, nei siti on line della ca¬ pitale, contro questa prepotente invasione di campo del procuratore Starr nel sacro recinto della cultura. Un'invasione, insiste Ann Kappler, avvocato della American Booksellers Association (l'associazione dei librai), destinata ad avere «un effetto raggelante» sulla vendita di libri. Quale lettore potrà mai sentirsi al sicuro in una libreria dopo un simile precedente? Le due librerie nel mirino di Starr - la Kramerbooks è un popolare ritrovo letterario a Dupont Circle, la Barnes and Nobles un elegante supermercato del libro a Georgetown - hanno deciso di respingere l'offensiva di Starr chiedendo al giudice distrettuale Norma Holloway Johnson di bocciare la richiesta «sacrilega» del procuratore. Il giudice dovrebbe prendere una decisione all'inizio della settimana entrante. Ma i collaboratori di Starr insistono che la conferma dell'acquisto del libro da parte di Monica Lewinsky è fondamentale per illustrare la natura del rapporto tra la ragazza e il Presidente. E ricordano che l'analisi dei gusti letterari dell'indagato è una prassi ormai consolidata tra gli mquirenti federali. I collaboratori di Starr, dimostrando un'insensibilità sconcertante, hanno elencato alcuni precedenti clamorosi per rafforzare la legittimità della loro richiesta. Come ad esempio i libri di Timothy McVeigh, l'uomo condannato a morte per l'attentato di Oklahoma City; quelli di Theodore Kaczynsky, il famigerato Unabomber; quelli degli attentatori del World Trade Center. Questo bizzarro parallelismo invocato da Starr e i suoi ha naturalmente scatenato un putiferio. «Siamo assolutamente allibiti da questo tentato paragone tra Monica Lewinsky e Unabomber, Tim McVeigh e gli attentatori del World Trade Center», protesta Louis Bograd, dell'American Civil Liberties Union. Tanto più, ricorda Nathaniel Speights, avvocato della Lewinsky, che la sua cliente non è ancora stata incriminata e ha dunque ogni diritto che la sua privacy - incluso il suo diritto di leggere i libri che vuole - venga tutelata. In attesa che il giudice decida, Starr e i suoi collaboratori perdono comunque un altro punto nella corte dell'opinione pubblica. Andrea di Robilant Il procuratore Kenneth Starr si è inimicato anche il mondo della cultura

Luoghi citati: Oklahoma City, Washington