«Il ladro» russo Anni Cinquanta

«Il ladro» russo Anni Cinquanta TRAGICOMICO «Il ladro» russo Anni Cinquanta COMINCIA con una voce fuori campo: «Sono nato subito dopo la guerra. Mia madre m'ha partorito sul ciglio di una strada. Mio padre non l'ho mai conosciuto, morì sei mesi prima della mia nascita. Nel 1952 avevo sei anni». Nel 1952 il bambino e la sua mamma, vaganti senza una mèta precisa, incontrano in treno un ufficiale che seduce lei, che per lui sostituisce il padre, che si rivelerà truffatore e ladro: insieme vivono avventurosamente per qualche tempo, nella povertà e negli appartamenti sovraffollati degli anni seguiti alla seconda guerra mondiale. Nel rapporto tra il falso militare col ritratto di Stalin tatuato sul petto e il bambino, sua madre, altri personaggi, il regista intendeva rispecchiare quell'impasto di odio, amore, paura, fascinazione, soggezione che legò il popolo sovietico a Stalin. Almeno in parte ci riesce, e la narrazione sottile, intelligente, delicata, buffa, ha un interprete straordinario nel bambino Miscia Filipciuk: è espressa in maniera ammiravo le soprattutto la sua gelosia nei confronti della madre, una di quelle bellezze all'antica diffìcili da trovare e da dimenticare. IL LADRO di Pavel Ciukrai con Miscia Filipciuk, Ekaterina Rednikova, Vladimir Maskov; Russia, 1997 TORINO, Cinema Charlie Chaplin 1, King MILANO, Arlecchino ROMA, Intrastevere 2, Quattro Fontane 2

Persone citate: Charlie Chaplin, Ekaterina Rednikova, King Milano, Miscia, Miscia Filipciuk, Pavel Ciukrai, Stalin, Vladimir Maskov

Luoghi citati: Roma, Russia, Torino