«Intifada» a Palermo

«Intifada» a Palermo I senzalovoro «Intifada» a Palermo PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La scintilla della protesta dei disoccupati esplode da un punto all'altro di Palermo con microcortei non autorizzati e improvvisi sit-in che bloccano per ore gli incroci del centro storico e i più nevralgici delle zone di espansione. Quella che l'Ansa ha definito l'«lntii'ada» di Palermo dopo una settimana di pausa, ieri è riesplosa. Una pausa soltanto apparente perché, sotto sotto, la tensione dei senzalavoro ha continuato a covare, esplicitata a esempio con l'occupazione a oltranza dell'ufficio di collocamento. A questo clima, che fa immaginare i più imprevedibili sviluppi, anche gravissimi per l'ordine pubblico, ha contribuito ieri la notizia, corsa con il tam-tam tutto meridionale da un gruppetto all'altro di manifestanti, che il gip presso la Pretura circondariale Giacomo Montalbano ha vietato di soggiornare a Palermo e provincia a due dei soci delle 37 cooperative sociali con le quali martedì scorso sono scadute le convenzioni del Comune. Due settimane fa, il 20 marzo, una quarantina di essi aggredirono il sindaco Leoluca Orlando, costringendolo alla fuga. E ferirono tre vigili urbani della sua scorta. Sono Gaetano Pisciotta e Francesco Mercurio di 37 e 28 anni, con precedenti penali per furto e detenzione abusiva di arma. Numerosi manifestanti delle cooperative che sperano nella proroga sine die delle convenzioni con il Comune, l'unico loro sbocco lavorativo, sono ex detenuti. Alla misura di prevenzione adottata nei confronti dei due si sono aggiunti alcuni avvisi di garanzia i cui destinatari parteciparono all'aggressione a Orlando (altri devono ancora essere identificati) e al danneggiamento della sua auto blindata e della scorta. Nell'ordinanza il magistrato ha affermato che i fatti accaduti «sono qualificabili in via esclusiva come atti di gravissima e vandalica intolleranza civile che, travalicando sicuramente gli scopi della manifestazione, hanno avuto a oggetto beni appartenenti alla collettività e il sindaco di Palermo». Lo stesso Orlando aveva sollecitato l'inchiesta giudiziaria e si era rivolto direttamente al ministro dell'Interno Napolitano. Per l'intera giornata, circa un migliaio di soci delle cooperative si sono sfiorati con gli altri disoccupati da tempo pure in subbuglio, noti come gli «articolisti» (dall'articolo 23 della legge che li ammise otto anni fa ai lavori socialmente utili, finanziati però dalla Regione) che sempre ieri hanno sfilato in corteo facendo infine ressa davanti alla sede dell'Assemblea regionale siciliana, seguiti e preceduti da nutriti reparti di polizia e carabinieri. Antonio Ravidà

Persone citate: Antonio Ravidà, Francesco Mercurio, Gaetano Pisciotta, Giacomo Montalbano, Leoluca Orlando, Napolitano

Luoghi citati: Palermo