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Le nuove-stelle Üst ma mò! Le nuove-stelle Üst ma mò! Le nuove-stelle Üst ma mò! CME' una fetta d'Italia, un rigonm fiamento nemmeno troppo pronunciato della nostrana crosta terrestre, le cui storie hanno assunto da qualche anno valore universale. Con gli Ustmamò, giovedì 2 aprile al Palastampa, l'Appennino ToscoEmiliano verrà nuovamente a farci visita, dopo il concerto dei Csi a febbraio. E noi, attraverso i testi cosmici come non mai di Mara Redeghieri, saremo per una sera lassù. Dove le costellazioni contano più dei semafori, i cavalli sono interlocutori assai più affidabili degli uomini e anziché fare la coda all'ipermercato si mungono le vacche. Tutto ciò potrebbe sembrare folk, new age, escapismo déjà vu. A riempire di attualità questo immaginario e a renderlo biodegradabile per il pubblico delle metropoli, c'è la musica di Luca Rossi, che degli Ustmamò è condottiero sonoro. Soluzioni chimiche riconducibili al trip hop nato nei sobborghi britannici, chitarre in alcuni passaggi aggressive, battute capaci di dilatarsi nell'immersione dub, ma anche di comprimersi in accelerazioni al limite della techno. Un tempo, gli Ustmamò erano legati a Giovanni Lindo Ferretti del Consorzio Suonatori Indipendenti da un cordone ombelicale, anche compositivo, esplicito. Oggi, «Stard'ust» dimostra che camminano con gambe loro, alla luce di un'autosufficienza anche strutturale che li ha portati a creare una base operativa in quel di Villa Minozzo, il paese in cui vivono. E da cui sono partiti per questo tour, che si snoda tra il recente ed e cavalli di battaglia come «Memobox», «Baby Dull» e «I ribelli della montagna». Il concerto di giovedì 2 al Palastampa è organizzato da Radio Flash e da Hiroshima Mon Amour. Inizio alle 21,30, ingresso 15 mila lire più diritti di prevendita, biglietti disponibili presso Rock & Folk in via Cesare Battisti, Box Office Ricordi in piazza Chi e alla Celid. Paolo Ferrari