COPPIA BRUCIATA di Monica Sicca

COPPIA BRUCIATA ALL'ERBA COPPIA BRUCIATA Sandrelli in un noir col marito Roca Rey FANNO coppia nella vita e sul lavoro, sui set cinematografici e anche in teatro. Ma questa volta, quando si alza il sipario, si trasformano in un'accoppiata alquanto speciale, lei prostituta d'alto bordo e lui marchettaro di borgata. Così, da ormai svariati anni e con successo, Amanda Sandrelli e Blas Roca Rey girano l'Italia con «Bruciati», scritto e diretto da Angelo Longoni per la Cooperativa Argot, dal 31 marzo al 5 aprile all'Erba per la stagione «La Grande Prosa» (alle 21, domenica alle 16, tel. 661.547). La storia è decisamente «noir»: i due s'incontrano per caso in una camera d'albergo, reclutati da un vecchio avvocato che li paga per assistere alle loro performances erotiche. Ma il voyeur muore d'infarto, e Monica e Alex si ritrovano tra le mani un cadavere e una valigetta piena di soldi - seicento milioni -, che non esitano a rubare convinti di mettere fine al loro sporco mestiere. Ma non sarà che l'inizio di un incubo: due uomini in una macchina nera li stanno spiando da sotto, mentre nella stanza divenuta prigione l'angoscia aumenta fino al parossismo, per poi stemperarsi nel finale a sorpresa. Longoni, uno dei più acclamati autori giovani di casa nostra - è suo l'applauditissimo «Naja» -, dirige lui stesso i due attori, che agiscono in un ambiente costruito da Alessandro Chiti come una gabbia geometrica bianca e nera, tutta di legno e acciaio. Quel che vuole mettere in evidenza il regista è proprio la disperazione senza rimedio di due venticinquenni che si vendono per mestiere, senza speranze. Monica gravita nel giro delle puttane d'alto bordo, guadagna due milioni a prestazione. Non ne avrebbe bisogno, perché prqviene da una famiglia bene, ha ima certa istruzione ma grossi problemi psicologici, una noia profonda e nessuna stima di se stessa. Alex invece ha tutta un'altra storia alle spalle, lo fa per necessità, per aiutare il fratello tossicodipendente, e a differenza di lei, elegante e raffinata, veste di borchie e di cuoio. Di fronte ai soldi Alex reagisce con euforia, progetta .grandi cose, pensa di abbandonare la «vita» e far curare il fratello. Dal confronto fra i due nascerà un dialogo serrato, un testa a testa così esplicito e scabro da risultare tenero, fra spinelli, sigarette, tramezzini e whisky. «I protagonisti del dramma sono prigionieri in albergo, sono "bruciati", perché non hanno altre vie d'uscita nella vita: la loro condizione è una metafora esistenziale», spiega la fi¬ glia di Gino Paoli e Stefania Sandrelli. E aggiunge di aver provato non poche difficoltà a calarsi in questa parte, certo non leggera e che lei affronta insieme al marito di origine peruviana con «efficacia minimale e scoppi energetici da Actor's Studio», come i critici hanno sottolineato. Per «Attori in platea», Sandrelli e Roca Rey incontreranno gli studenti del Dams insieme al prof. Franco Prono giovedì 2 aprile alle 12 a Palazzo Nuovo in via S. Ottavio. Monica Sicca Amanda Sandrelli e Blas Roca Rey in «Bruciati» diAngelo Longoni

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