Tabacco, cambiano le regole

Tabacco, cambiano le regole In Italia, leader europeo, il settore garantisce 325 mila posti Tabacco, cambiano le regole Si sviluppano le qualità meno nocive ROMA. Un settore importante dell'agricoltura mediterranea sta per avere una nuova organizzazione comunitaria di mercato (Ocm). Se non sorgeranno intoppi all'ultimo minuto, dal prossimo anno vi sarà un nuovo regime di premi e nuovi più rigorosi controlli, con l'intento di favorire la produzione del tabacco di qualità. Le principali misure previste sono l'aumento della parte del premio comunitario attribuito al produttore in base alle caratteristiche qualitative: oggi c'è una parte fissa corrisposta per il 90 per cento indipendentemente dalla qualità e il restante 10 per cento secondo le caratteristiche qualitative. Con la nuova Ocm la Commissione Agricoltura dell'Unione europea ha proposto che la parte fissa non su¬ peri il 55-65 per cento del premio, mentre alla «qualità» delle produzioni dovrebbe andare il rimanente 35-45 per cento. I limiti produttivi saranno confermati. E quindi vi saranno ancora le quote, ripartite tra gli Stati membri e da questi tra i produttori singoli o aderenti a un'associazione, in proporzione alla media delle quantità consegnate per la trasformazione nei tre anni precedenti l'anno dell'ultimo raccolto. All'interno di ciascuno Stato membro, le quote saranno cedute tra i singoli produttori, pur rimanendo immutata la possibilità d'istituire un programma di riscatto delle quote da parte della Comunità per quei produttori che, a titolo individuale e su base volontaria, intendano abbandonare l'attività. Nella nuova organizzazione di mercato c'è anche la tutela dei consumatori: un fondo comunitario finanziato mediante una ritenuta del 2 per cento del premio servirà per sviluppare la ricerca di varietà meno nocive alla salute dell'uomo e per migliorare l'informazione del pubblico sui pericoli connessi al consumo del tabacco. Le prime valutazioni espresse dai produttori italiani sono abbastanza positive, anche se con alcuni «distinguo». Dalla Confagricoltura si osserva che non è accettabile il principio secondo il quale un patrimonio comune come quello rappresentato dalle quote possa essere ridimensionato ad esclusivo beneficio delle finanze comunitarie. Si dovrebbe quantomeno prevedere una misura meno drastica, co- me l'utilizzazione di una parte delle quote riscattate per alimentare una riserva nazionale di quote da impiegare a beneficio di altri tabacchicoltori. Inoltre - fa osservare Domenico Traversa, presidente della Cooperativa Tabacchicoltori Tortonesi - rimangono dei dubbi sulla percentuale destinata a favorire la qualità: «Tale percentuale inizialmente non dovrebbe superare il 20 per cento, affinché l'adattamento a questo nuovo regime sia graduato nel tempo». Un rilancio della tabacchicoltura non potrà che essere utile al nostro Paese (primo produttore europeo) dove la «filiera del tabacco» occupa 325 mila lavoratori, molti dei quali al Sud. Gianni Stornello

Persone citate: Domenico Traversa, Gianni Stornello, Tabacco

Luoghi citati: Italia, Roma