Giallo di Novi, a un passo dal killer di Massimo Delfino

Giallo di Novi, a un passo dal killer Si attende l'esito di una prova balistica per arrestare il sospettato del duplice delitto Giallo di Novi, a un passo dal killer Esce di scena il proprietario della villa dell'omicidio Resta il mistero del telecomando del cancello NOVI LIGURE NOSTRO SERVIZIO Sull'assassino delle due guardie giurate il cerchio si sta sempre più stringendo. E' scritta in una perizia la soluzione del «giallo» di Villa Minerva. Dall'esito di un esame disposto dal sostituto procuratore di Alessandria, Andrea Canciani, si potrà quasi certamente risalire al killer che ha ucciso Candido Randò e Massimino Gualillo, le guardie giurate calabresi in servizio all'istituto di vigilanza di Novi Ligure. Il risultato della perizia è atteso per la mattinata di oggi, ma gli inquirenti manifestano già un cauto ottimismo e sono convinti di poter incastrare presto l'assassino. Ieri mattina il magistrato, i carabinieri e gli agenti della questura hanno compiuto un altro sopralluogo nel vialetto della villa e hanno trovato nuovi elementi utili alle indagini. «Riteniamo di essere sulla buona strada, ma non possiamo fornire alcun dettaglio per non compromettere il lavoro finora svolto - dicono gli investigatori -. Se completeremo il "mosaico", ci saranno risvolti clamorosi». Si intuisce che il sospettato numero uno è un personaggio di spicco della zona. Non l'industriale Roberto Percivale, proprietario di Villa Minerva, che ieri ha accompagnato il procuratore solo nella veste di padrone di casa. Sembra essere uscito di scena pure il commerciante «amante delle donnine» che era stato sottoposto allo «stub», con esito negativo. Sarebbe invece sotto torchio un noto impresario edile del Novese, che avrebbe affari in tutta la provincia. Un fatto è certo: l'assassino non voleva lasciare tracce della sua «diversità sessuale» e del rapporto con il «viado» venezuelano Julio Castro. Per la sua reputazione e per la professione che esercita in città, sarebbe stato pericoloso se la storia fosse stata divulgata. Così, quando è stato sorpreso dalle due guardie giurate in atteggiamenti inequivocabili, ha sparato con freddezza e ha poi cercato di eliminare tutti i testimoni. Ha però finito i proiettili e non è riuscito ad uccidere Castro, che l'ha tratto in inganno fingendosi morto. Ma perché il killer si è appar¬ tato con l'amico sudamericano nel vialetto di Villa Minerva? Evidentemente, sapeva che era disabitata e pensava che nessuno avrebbe disturbato il rapporto. Resta da chiarire qualche particolare: l'assassino aveva le chiavi o il telecomando per aprire il cancello che immette nella proprietà di Roberto Percivale? Potrebbe essere lo stesso Castro a fornire gli ultimi dettagli. Il viado è ancora ricoverato all'ospedale «San Giacomo» di Novi per la ferita all'addome riportata nella sparatoria, ma le sue condizioni sono migliorate. Nei prossimi giorni, il transessuale potrebbe ritornare alla villa con il magistrato per ricostruire nei dettagli quanto è accaduto lunedì notte. Intanto, sono state smentite alcune indiscrezioni circolate in queste ore. Il telefonino che il «viado» aveva lasciato nella Mercedes del killer non è stato ancora trovato. Qualcuno ipotizzava il ritrovamento del cellulare in una località della Sicilia, ma è probabile che l'assassino se ne sia liberato subito dopo la fuga dalla Barbellotta. Non trova conferma neppure la notizia del riscontro positivo della prova del guanto di paraffina su un presunto indagato. Lo «stub» è stato effettuato almeno su quattro persone: si conoscono solo due esiti, entrambi negativi. Infine, dopo il lutto cittadino, Novi ha reso omaggio ieri alle vittime dell'agguato. Nella parrocchia del Sacro Cuore, è stata celebrata una Messa in memoria di Candido Randò e Massimino Gualillo. Hanno partecipato alla cerimonia le autorità provinciali e i colleghi delle due guardie giurate. I dipendenti dell'Istituto di Vigilanza hanno anche deposto una corona di fiori davanti al cancello di Villa Minerva. Massimo Delfino i Sotto torchio un noto impresario L'assassino non è riuscito a uccidere il viado perché aveva finito i colpi A lato l'ingresso della villa teatro del duplice omicidio Sotto, da sinistra, le vittime Massimino Gualillo e Candido Randò

Luoghi citati: Alessandria, Novi Ligure, Sicilia