«Kirienko, oro tocca a te»

«Kirienko, oro tocca a te» Dura minaccia alla Duma: o approvate rapidamente la mia scelta o vi sciolgo e si vota «Kirienko, oro tocca a te» Eltsin sceglie il nuovo premier MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Puro teatro dell'arte, con maschere e tutto quanto, incluse quelle napoletane. Ieri il Presidente russo ha nominato il nuovo capo del governo, dopo avere oscillato fino al giorno prima. Sarà Serghei Kirienko, 35 anni, ministro da meno di un anno, sconosciuto a quasi tutti. Nomina con condimento di minacce. «Lui andrà davanti alla Duma - ha esclamato il Presidente, accompagnando la frase con il gesto tipico di chi si appresta a schiacciare una mosca - con questo mandato: provate un po' a non ratificare la mia nomina!» A chi non avesse ben capito l'allusione, Eltsin ha spiegato: «Vedete, io non intendo spaventare nessuno. Mi limito a dire, semplicemente, come Presidente, risparmiate tempo e ratificate la mia decisione. Perché se si comincia un primo giro, poi un secondo giro, poi un terzo giro, al quarto io sciolgo tutto». Insomma, tengane conto i deputati che lui, Eltsin, li invita a «non cominciare una nuova fase di contrapposizione», perché lui, Eltsin, «non darà nuove indulgenze». A termini di costituzione così potrebbe andare. Se la Duma respingesse a maggioranza il candidato del presidente per tre volte consecutive, Eltsin avrebbe il diritto di scioglierla e di indire nuove elezioni. Ma nessuno si aspettava questa gragnuola di minacce. Meno che mai i comunisti di Ziuganov. Che avevano accolto il fuoco d'artificio del Presidente dei giorni scorsi con una notevole dose di sangue freddo e di filosofia. La liquidazione di Anatolij Ciubais li aveva indotti in errore: pensavano che Eltsin volesse in qualche forma mettersi d'accordo con loro, magari trattando la composizione del governo. Invece si sono sentiti ingiungere un ordine. Il presidente della Duma, Selezniov, ha messo su il broncio: «Il Presidente ha dimostrato ancora una volta le sue preferenze per una gestione autoritaria». Voteranno contro? Sembra di no. Lo stesso Selezniov ha precisato che la Duma «non darà alcun pretesto costituzionale al presidente perché la sciolga». La trattativa va avanti, dunque, sotto banco. O, quanto meno, Ziuganov spera che ci sia una trattativa. Chi ha abbandonato subito ogni illusione è Grigorij Javlinskij. Kirienko l'ha ricevuto, finalmente, dopo averlo fatto aspettare tre giorni. All'uscita Javlinskij ha detto che Kirienko non gli aveva proposto proprio niente. E che quello che gli aveva esposto altro non era che la «continuazione della linea precedente». Allora che farete? «Poiché abbiamo votato contro il precedente governo, non avreno motivi per appoggiare questo». E se Eltsin scioglie la Duma? «Questa variante l'abbiamo sempre presente. Conosciamo Boris Eltsin». Lo spettro plumbeo del cannoneggiamento del 1993 aleggiava ieri mattina sulla Casa Bianca, anche se adesso la Duma non è più da quelle parti. Ma difficilmente si arriverà a tanto. La maggioranza comunista del Parlamento ha impa¬ rato la lezione, almeno quella delle bocche da fuoco di grosso calibro. E Eltsin tuona soprattutto perché vuole dimostrare al mondo intero che ha tutto il potere nelle sue mani. Comunque tutte le varianti sono teoricamente aperte. Anche perché ogni considerazione razionale deve lasciare il passo alle stravaganze di un uomo che - come scriveva ieri il «New York Times» - «manovra per proteggere se stesso piuttosto che la Russia». A riprova che un eccessivo ottimismo sarebbe fuori luogo è venuta ieri la notizia che il capo dell'Amministrazione presidenziale, Jumashev ha avuto un misterioso incontro con il facente funzioni di ministro degl'Interni Pavel Maslov. Ieri Kirienko ha continuato il giro di contatti, ormai nella sua veste di unto dallo zar. L'unica cosa nuova che ha portato in discussione è stata l'idea (di Eltsin) di dimezzare i ministeri e gli apparati del governo. Nel frattempo, segno di un eccezionale livello di fiducia tra Stato e cittadini, un sondaggio rivela che il 92,7 per cento dei moscoviti non ha la minima intenzione di presentare la dichiarazione dei redditi. Giuliette Chiesa I comunisti credevano che il Presidente volesse mettersi d'accordo con loro Frustrate le speranze del giovane Javlinskij «Kirienko non mi ha offerto proprio nulla» Il Presidente russo Boris Eltsin presenta Serghej Kirienko, nuovo primo ministro

Luoghi citati: Mosca, Russia