Ritornano i treni sulla linea della morte di Vincenzo Tessandori
Ritornano i treni sulla linea della morte «E' folle pensare a un sabotaggio». Sgomberati a Firenze i rottami dell'Eurostar e del regionale Ritornano i treni sulla linea della morte Imacchinisti: «Siamopassati col verde, forse colpa di un'avaria» FIRENZE DALL'INVIATO «Il verde, sono passato col verde», ripete Paolo Sini che non è un ferroviere qualunque, ma il macchinista dell'Eurostar 9320 che lunedì ha speronato un treno alle porte di Firenze, con lutti, feriti e danni. E lo dice a Ezio Gallori, che è stato ferroviere, neppure lui uno qualunque, e ora è il leader del Comu, il sindacato di base dei ferrovieri. Gallori dice che sul supertreno c'era un'avaria, forse non qualcosa di particolarmente grave: «Già alla partenza Sini e il suo collega, Michele Faralli, si erano accorti di una spia rossa che indicava un difetto di cassa, cioè del basculamento del treno». Può aver provocato l'incidente? «No, questo no». Il punto è un altro: «Questi treni di nuova generazione hanno scatenato la smania di correre. Bisogna fare presto, altrimenti il macchinista è multato, e questa è stata la causa di molti incidenti». Eh, sì!, mai come ora il tempo è denaro. «Ogni macchinista ha nella sua storia un semaforo rosso. Io ho passato il mio segnale rosso, ma sono stato fortunato. Le Ferrovie tollerano, sono più attente ai tempi che alla sicurezza. Almeno fino a quando non succede qualcosa». E Sini? «Naturalmente, molto scosso. E' uno tra i migliori di noi. Quando con Faralli è salito alla sta- zione di Rifredi, doveva controllare un fascio di comunicazioni e avevano tre minuti per partire». Sembra impossibile che sia accaduto un incidente. E qualcuno ha azzardato l'ipotesi di un sabotaggio. «Un sabotaggio? Vorrei fare una considerazione». Ora è un altro ferroviere che parla, uno con 27 anni di carriera, anonimo per i lettori, «perché se apriamo bocca ci cacciano». Fiorentino, occhi azzurri mobilissimi, sempre puntati sul quadro di comando, quello affascinante, con le lucette. Lunedì anche l'Eurostar era apparso sul tabellone, poi lo schianto. «Dietro a ogni errore non c'è mai dolo. Si tratta di uno sbaglio, ini qualcosa che nessun ferroviere vorrebbe mai compiere. Che guadagno ne ricaverebbe da un'azione del genere? Forse un kamikaze, non so. Et punto è che quell'errore ci rovina là carriera, la vita. Dentro di te sei finito. E, se al termine del tuo servizio, dopo decenni in cui l'errore lo rischi ogni minuto, esci dalla Ferrovia senza averlo compiuto, puoi ritenerti fortunato». Dunque, un maledetto sbaglio che fa sembrare remoti i tempi in cui, per battere la concorrenza dell'aeroplano, le Ferrovie si facevano pubblicità con lo slogan «Fiducia e sicurezza». Ma ora, dopo questa serie di drammi, contrattempi, morti, feriti è ben difficile credere alla fiducia. «Eppure, tutto il sistema è supersicuro», assicura il ferroviere. «Ed è questo che ci affligge, perché non riusciamo a capire. Sicuro e tarato sulla sicurezza. Per dire: se per una ragione qualsiasi dovesse saltare il sistema dei segnali, ci fosse un black-out generale, non accadrebbe niente, perché un semaforo spento equivale ad un semaforo rosso, e per noi il rosso è un muro, non si passa. Mai». Ma l'altra sera il supertreno griffato Giugiaro è passato. Partito in orario da Firenze Rifredi, alle 19,49, diretto a nord; e puntuale il pendolare. «Quando l'Eurostar si è mosso, il segnale era giallo. E giallo significa: "via libera, con cautela". Insomma, col giallo si sa che sulla linea c'è un ostacolo, e che il segnale successivo sarà rosso». Ma Sini ripete di aver visto il verde. Il fatto è che il supertreno invece di frenare, avvicinandosi al disco successivo, ha accelerato. «Non abbiamo trovato traccia di guasti né sui treni né sulla rete, insomma non ci sono elementi diretti per far pensare a qualcosa del genere», osservava ieri Alessandro Nencini, il sostituto procuratore che dirige l'inchiesia. Ma a che punto siamo? «Al punto che abbiamo tutti i dati che ci permettono di avere la foto dell'in¬ cidente. E ora passiamo alla seconda fase, che è quella della valutazione e dell'analisi degli elementi acquisiti». Faranno una commissione di esperti, ci penserà il giudice per le indagini preliminari perche, sottolineava Nencini, «alcuni accertamenti sono irripetibili, ovvio che non debbano emergere motivi per cui le parti li possano contestare». Ieri i resti del supertreno erano scomparsi dai binari, a disposizione dell'autorità giudiziaria. E' stato tolto anche il treno locale, sollevato dalla supergru che aveva operato alla basilica di San Francesco d'Assisi, dopo il terremoto. Mentre l'operazione andava avanti, transitavano i convogli a passo dl'uomo: ai finestrini la gente osservava curiosa e preoccupata. Uno dei due binari è stato riattivato alle 22.10. Il primo Eurostar, il 9313 Milano-Roma, è passato alle 22.28. Oggi la linea sarà sgombra, con ritardo, come nelle peggiori tradizioni della ditta. Vincenzo Tessandori I vagoni sono stati sollevati con la gru già utilizzata per la Basilica di Assisi Lo sgombero dei rottami dei due treni
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